Ricoverato in terapia intensiva, Detto Mariano sembrava essere stazionario, ma il Coronavirus, definito il virus più democratico al mondo, non fa sconti a nessuno. Si è spento quindi a 82 anni il grandissimo autore, compositore e arrangiatore italiano.
Una vita intera dedicata alla musica e alla scrittura. Noto per essere stato l’arrangiatore di successi del Clan di Adriano Celentano, ma non solo. Negli anni ’80 aveva iniziato a scrivere anche colonne sonore per il cinema. Tra i suoi successi infatti “Eccezziunale Veramente” e “Il Ragazzo di Campagna”. Nel 2006, a seguito del suo impegno, gli è stato consegnato il Leone D’oro alla carriera.
Un mestiere non sempre riconosciuto quello dell’arrangiatore
Tra i grandi artisti di cui ha arrangiato le canzoni, ricordiamo anche Al Bano, Mina e Lucio Battisti. Un mestiere strano quello dell’arrangiatore, come quello dell’autore. Spesso ci si ricorda delle canzoni per chi le ha interpretate, ma con un po’ di attenzione si potrebbe rimanere stupiti a sapere quante davvero delle canzoni che conosciamo, sono solo interpretazioni. Lo stesso vale per la musica, non vi chiedete mai se in effetti la melodia che accompagna le parole, sia effettivamente stata scritta dal cantante?
Detto Mariano era uno dei pochi professionisti vecchia scuola ancora in grado di insegnare qualcosa. Nella sua vita ovviamente non sono mancate le dispute. Una su tutte quella con Don Backy a proposito del brano “L’Immensiatà”, scritto con Mogol. Sembra che Don Backy ne abbia sempre rivendicato la paternità, che però non ha mai potuto legittimare, non essendo allora iscritto come autore in Siae e non potendo quindi depositare la canzone.
Le sue parole su Facebook a proposito della morte dell’amico e collega:«Inutile dire che la notizia mi ha agghiacciato. Solo gli stupidi potranno pensare il contrario, in base alle nostre vicende tumultuose sulla paternità delle canzoni. Ciononostante non sarò ipocrita a tal punto, da non restare fermo sulle mie posizioni di sempre, nei suoi confronti. Ormai, non ci sarà più tempo per convincerlo a restituirmi la parte che si è annessa di quei brani, senza averne titolo, e spero che il peso di quella storia e della terra gli sia comunque lieve».