ADELASIA: "Mi stavo condannando ad una sofferenza inutile pur di non stare sola"
La cantautrice Adelasia in uno scatto promozionale.
La cantautrice Adelasia in uno scatto promozionale.

ADELASIA: “Mi stavo condannando ad una sofferenza inutile pur di non stare sola”

Ciao Adelasia, Music.it è lieta di ospitarti sulle sue pagine! Rompiamo subito il ghiaccio con un tuo ricordo: raccontaci un aneddoto particolarmente imbarazzante accaduto durante la tua carriera musicale.

Ciao ragazzi, grazie. Durante uno dei primi live del progetto ad un certo punto il tastierista, Filippo, che saluto, ha iniziato a suonare uno dei pezzi previsti per il live ed io ho avuto un vuoto: non mi ricordavo più come iniziava il brano. Quindi quando toccava a me entrare con la voce non sono entrata e mi sono girata verso di lui (microfonata) e gli ho chiesto tremando: “Che pezzo è?! Come inizia?!” Avevo così paura che non avevo riconosciuto il pezzo (scritto da me) e mi ero dimenticata il testo della prima strofa.

Che ruolo ha la musica nella tua vita? Credi veramente che possa essere la miglior medicina dell’anima?

Sì, ascoltare la musica è terapeutico, almeno per me lo è. Il mio umore cambia a seconda della musica che ascolto: se sono triste ma voglio uscirne ascolto i Supertramp e sto subito meglio.

Cosa vuol dire essere una cantautrice oggi in Italia?

Vuol dire lavorare solo con gli uomini ma sentire che qualcosa sta per cambiare e che tu sei parte del cambiamento.

Parliamo di “Meglio soli”, il tuo nuovo singolo dalle atmosfere malinconiche e influenze elettroniche di respiro internazionale. Come nasce questo brano, in quale momento della tua vita hai sentito l’esigenza di scriverlo?

Dopo la fine di una storia a senso unico in cui io mi davo ma in cambio non ricevevo granché. Ostinatamente ho provato a cambiare lui, a cambiare me ma poi ho capito che era molto meglio se me ne andavo. Mi sono resa conto che non era amore, mi stavo solo condannando ad una sofferenza inutile pur di non stare sola.

Prova a definire la tua musica con un colore e spiegaci il motivo della tua scelta.

Bianco, perché è l’insieme di tutti i colori, così come la mia musica è l’insieme di tutte le mie sensazioni, i miei pensieri, le mie storie. Inoltre perché il bianco è pacifico e credo che la mia musica sia pacifica, non faccio male a nessuno.

Perché, secondo te, si ha paura di stare soli? C’è un messaggio che vuoi lanciare a tale proposito a tutte le donne?

Non c’è dubbio che stare in compagnia sia stupendo, che fare un viaggio in macchina in due sia più bello, che mangiare insieme sia più piacevole, ma non bisogna perdere l’abitudine a stare anche da soli perché la dipendenza è malsana, bisogna essere due entità indipendenti che scelgono di stare insieme perché hanno voglia di stare insieme e non perché hanno paura di stare soli. (Che poi io parlo parlo ma sono la prima che si deprime quando sta 10 minuti a casa da sola).

Cosa bolle in pentola e come continuerai a stupire i tuoi fan? Ci sono album in arrivo?

Oggi esce “2021” il mio primo disco, per Sbaglio Dischi. Non sto nella pelle!

Che rapporto hai con i social e cosa ne pensi di questa forma di intrattenimento e veicolo di pubblicità per la musica?

Me la vivo molto serenamente, ne intuisco il potenziale e cerco di sfruttarlo più che posso senza però tradire mai me stessa. All’inizio mi vergognavo tantissimo a fare qualsiasi cosa, poi ho pensato: “Ma chi se ne frega di cosa pensano gli altri, io ho questo strumento che potenzialmente può portare benefici alla mia carriera e se non lo uso sto sprecando un’opportunità” e ho iniziato a divertirmi.

Adelasia, la nostra intervista è giunta al termine. Io ti ringrazio per essere stata con noi ed ora ti lascio le ultime righe per salutare i lettori e lettrici come meglio credi! Ciao e a presto!

Ciao ragazzi, grazie per le domande, grazie anche a voi che avete letto fino a qui, se avete resistito vuol dire che mi volete bene quindi vi mando un abbraccio virtuale. Grazie <3