Al Bano da oggi non è più considerato una «minaccia per la sicurezza nazionale dello Stato ucraino». L’ugola d’oro di Cellino San Marco era stato inserito lo scorso marzo nella lista nera dei personaggi sgraditi e considerati pericolosi dal governo del paese dell’Est. Il cantante pugliese era finito nell’elenco delle persone sgradite all’Ucraina per via delle sue simpatie nei confronti del presidente russo Vladimir Putin. Aveva inoltre rilasciato alcune dichiarazioni sull’appartenenza della Crimea alla Russia.
Le dichiarazioni di Al Bano sulla lista dell’Ucraina
«Con questa dichiarazione vorrei specificare e chiarire ciò che ho espresso nel 2014 in merito all’appartenenza della Crimea alla Russia» ha fatto sapere in un comunicato Al Bano. «Non mi sono mai interessato della vicenda, essendo un cantante e non un politico. I media locali italiani di allora, senza andare in profondità e senza interessarsi al diritto internazionale su questo caso, mi hanno abbinato dichiarazioni riguardo a questioni che non sono di mia competenza. Essendo stato coinvolto, senza volerlo, nella questione, mi sono interessato a questa complicata vicenda internazionale ed ho preso atto della posizione della comunità internazionale riguardante l’integrità territoriale dell’Ucraina inclusa la Crimea, così come lo affermano i documenti dell’Onu, dell’Ue, della Nato ed altre organizzazioni internazionali, nonché della posizione ufficiale del mio stesso Governo Italiano. Spero di essere invitato ed accolto in Ucraina per un grande concerto di pace e musica».
Al Bano era stato inserito a marzo nella lista nera ucraina
Il Ministero della Cultura ucraino aveva inserito Al Bano nella blacklist dei 147 nomi scomodi per il governo di Kiev. Il cantante, spesso in tour nell’Est Europa insieme alla ex moglie Romina Power, aveva annunciato poco dopo che avrebbe presentato un ricorso alla Corte Europa dei Diritti dell’uomo. Aveva dichiarato inoltre che avrebbe chiesto un risarcimento all’Ucraina per il trattamento ricevuto, da lui giudicato immeritato.