Se si parla di Reggae, non si può non parlare di Bob Marley, considerato come il capostipite di questo genere, ma quali sono essenzialmente le sue radici? Da dove nascono i ritmi che ci fanno immediatamente pensare ai Caraibi, alla Giamaica, a posti paradisiaci insomma? Per comprenderlo a pieno bisogna partire da qualche anno prima, più precisamente dagli anni ‘50.
Infatti il Reggae per come lo conosciamo, è un evoluzione dello Ska, che a sua volta altro non è che un evoluzione dell R&B che si poteva ascoltare per le strade di New Orleans in quegli anni. Infatti in quel periodo alcune radio statunitensi erano particolarmente forti, come quelle della Florida e appunto di New Orleans, tanto da essere ricevute anche nel territorio Giamaicano.
A quel punto ai musicisti del posto bastó (per così dire) aggiungere un ritmo in levare et voilà: signore e signori, ecco a voi lo Ska!
Sostanzialmente si trattava di una musica adatta al ballo, a far scatenare e divertire le persone nelle piazze e nelle discoteche. Allo Ska vengono attribuite anche altre influenze, come quelle del Jump Blues. Il ritmo era caratterizzato da un tempo in 4/4 con accenti sul secondo e quarto quarto e con la chitarra nel, secondo, terzo e quarto. Gli strumenti erano essenzialmente quelli di una blues band: batteria, basso, chitarra, tastiere e fiati. Ebbero fortuna con questo genere, essenzialmente nella zona Giamaicana e Caraibica, gruppi come: Derrick Morgan, Laurel Aitken, Prince Buster, Desmond Dekker, Toots & the Maytals e un giovanissimo Bob Marley nel periodo in cui militava ancora con i The Wailers. Il culmine del genere du proprio nel ‘62, anno in cui la Giamaica ottenne l’indipendenza.
Assurdo pensare che la fine del genere sia dovuto a fattori climatici. Infatti il ‘66 fu un anno particolarmente caldo per la Giamaica, tanto da portare le persone a lamentarsi del caldo e della fatica nel ballare lo ska, che li faceva sudare fin troppo. Ovviamente l’arte trova sempre modo di adattarsi ed evolversi, anche quando a mettersi di traverso è Madre Natura. Quindi, rallentando un po’ i ritmi e dando una posizione di rilievo a batteria e basso, nasceva come costola dello Ska il Rocksteady.
In un genere simile, i fiati vennero quasi del tutto abbandonati, coperti dalle tastiere e dal suono profondo di basso e batteria. Altra influenza fondamentale nel Rocksteady, genere che non ebbe una vita lunghissima, era il soul. Altra differenza importante rispetto allo Ska, si trovava nella stesura dei testi, decisamente più impegnati e spesso politicamente schierati. Gruppi come, The Gaylads, The Dominoes, Desmond Dekker & the Aces e The Wailers spopolavano in Giamaica, ma per non più di un paio d’anni perché la fine del rocksteady viene identificata all’incirca nell’estate del ‘67, quando il Raggae fece la sua comparsa.
I principali produttori Giamaicani, avevano capito che la gente non voleva più ascoltare Rocksteady. I ritmi erano troppo lenti, gli anni ‘70 alle porte e il rock iniziava a dominare le classifiche statunitensi. In realtà per essere produttori in Giamaica in quel periodo, non bisognava avere particolari competenze, ma piuttosto una buona disponibilità economica e consapevolezza di ciò che attirava le persone. Da qui la rivoluzione dell’industria musicale Giamaicana e la nascita del Reggae, che si può stabilire proprio nel ‘67. Chiunque faceva musica in quel periodo in Giamaica, faceva reggae. A differenza della musica rock, il reggae da più importanza alle linee di basso, lasciando la chitarra come accompagnamento. I ritmi diventano più serrati e il genere si sviluppa grazie a gruppi come Beverleys All Stars, caratterizzati da robuste linee di basso, chitarra in levare, la batteria in rimshot (ovvero un colpo dato prendendo sia la pelle del rullante sia il bordo in metallo), e, come nel Rocksteady, fiati meno presenti. Altro importante cambiamento dell’influenza della musica tradizionale Giamaicana, che fino a quel momento non era stata presa in particolare considerazione.
Anche l’origine del nome ha una connotazione precisa, seppur non sicura al 100%. Infatti, inizialmente attribuita al brano “Do The Reggaey” della band reggae Toots & The Maytals fu poi associato al termine “reggay”, usato dagli inglesi nei primi anni ‘60 e tradotto come “rozzo stile di ballo e di musica” riferito all’R&B. La stessa band, che si autoproclamava come autori del nome, confermarono che la parola era usata per descrivere una danza in voga in Giamaica. Successivamente il nome fu attribuito al nuovo stile di musica.
Da qui in poi l’esplosione del genere del totale, e solo dopo qualche anno venne associata al rastafarianesimo, religione di Bob Marley, di cui è considerato il simbolo più popolare. Le canzoni iniziarono a trattare temi di pace e amore, allontanandosi in qualche modo dalla politica e dai vecchi temi R&B. La Giamaica a 10 anni dalla sua indipendenza dalla Gran Bretagna si era resa conto di aver peggiorato la propria situazione. I giovani erano cresciuti in un clima di forte incertezza e disoccupazione, crimini e violenza erano saliti alle stelle. La religione Rastafari e la musica di Bob Marley contribuirono fortemente a migliorare la situazione di un popolo devastato, nonché alla consacrazione di un genere, ma questa è già storia.