“In Depths” è il nuovo Ep di An Early Bird in uscita oggi 24 settembre per Ghost Records. Un Ep dalle sonorità intime, quasi scarne, costruite su sfumature scure e profonde. Evidente l’influenza di un certo synth pop dal sapore onirico e introspettivo.
An Early Bird va in profondo, portando alla luce un sound introspettivo, quasi tutto giocato in funzione della voce, il vero pilastro sul quale si regge questo “In Depths”. Gli arrangiamenti, per quanto riusciti, fanno da cornice a questo “flusso di parole” che costruisce i quattro brani di questo Ep.
“In Depths” il sound profondo e onirico di An Early Bird
Come già detto “In Depths” si compone di quattro brani che si snodano tra synth pop e sonorità, diciamo, più “naturali”. I primi due pezzi “First Time Ever” e “Stick It Out” racchiudono appieno le sonorità synth pop, con queste atmosfere intime e oniriche. Non suonano male ma in certi momenti tendono un po’ a somigliarsi o comunque a “virare” verso lo stesso punto di arrivo. Hanno un buona produzione e si ascoltano con piacere, ma sembrano essere un po’ troppo simili o comunque non variano abbastanza per restare impressi per bene nella mente dell’ascoltatore.
Se parliamo della seconda metà dell’Ep e dei brani “Breaker” e “Farewell” la situazione cambia in positivo. “Breaker” è una sorta di ballad costruita su questo giro di chitarra acustica ossessivo e circolare. Rimanda alla mente certe sonorità vintage a metà tra le ballad psichedeliche e il pop di una volta. Un brano che, seppur molto dritto, resta affascinante e interessante.
“Farewell” è costruita invece su pianoforte e voce che, stavolta, “ripiegano” su sonorità più naturali e meno effettate. Un brano delicato che lascia ampio spazio agli intrecci pianoforte e voce, restando lieve e affascinante per tutta la sua durata. “In Depths” è un Ep che funziona. Sicuramente i due brani finali e quindi la parte più naturale è quella che rende meglio e che resta più all’ascoltatore.
An Early Bird, un viaggio introspettivo in quattro brani
An Early Bird ha composto quattro brani interessanti riuscendo a proiettare l’ascoltatore in questo viaggio interiore fatto di musica e parole. Non nego che la parte di questo viaggio più azzeccata resti quella dalle sonorità naturali, ma anche la vena onirica dei primi due brani non disturba l’ascolto.
Questo Ep getta le basi per quello che sarà il prossimo disco completo di An Early Bird e quindi si può intendere come una sorte di anteprima di quello che ci aspetta il prossimo anno. Le premesse ci sono e sono piuttosto interessanti, vedremo se con le prossime uscite questo artista riuscirà a proseguire in questa direzione regalandoci, magari, un full length con gli attributi.