ANDREA BOCELLI, dal One World: Together at home al negazionismo in Senato
Il tenore Andrea Bocelli durante una esibizione all'evento Griminelli & Friends – Italia, 20/11/2019.
Il tenore Andrea Bocelli durante una esibizione all'evento Griminelli & Friends – Italia, 20/11/2019.

ANDREA BOCELLI, dal One World: Together At Home al negazionismo in Senato

Hanno fatto scalpore le parole di Andrea Bocelli che, intervenuto in Senato a un convegno dei “negazionisti del Covid”, ha voluto dire la sua sull’emergenza sanitaria in corso. Il convegno “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti”, è stato organizzato dal leghista Armando Siri e ha visto come “ospiti d’onore” Vittorio Sgarbi e, ovviamente, Matteo Salvini.

Tale convegno, già al centro di polemiche da parte della comunità scientifica, resterà nella storia sia per la levatura morale e intellettuale dei partecipanti e sia per il fatto che IN PIENA EMERGENZA SANITARIA il Leader della Lega si sia rifiutato di indossare la mascherina nonostante i richiami ufficiali.

Il convegno “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti”

Ovviamente le dichiarazioni di Andrea Bocelli non hanno fatto che impreziosire un evento così denso di intellighenzia. Ma cosa è successo nel dettaglio? Molto semplicemente: Andrea Bocelli ospite del convegno «Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti» ha voluto farci dono delle sue teorie sul Covid-19. Durante il suo intervento il tenore ha detto:

«Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica. Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate. Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare»

Tali dichiarazioni non sono, ovviamente, passate inosservate e (escludendo i commenti maligni) hanno portato a una dura reazione del web nei confronti di Andrea Bocelli. Tra le reazioni più dure all’intervento del tenore c’è quella di Fedez che, sui suoi social ha scritto:

«Se non conoscete nessuno che sia stato in terapia intensiva e vi permettete di instillare il dubbio che la pandemia sia stata fantascienza vi presento un mio amico che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh»

Se sei mesi fa qualcuno ci avesse detto che ci saremmo ritrovati (per la seconda volta) a simpatizzare per Fedez durante un’emergenza sanitaria, probabilmente gli avremmo riso in faccia. Se sei mesi fa qualcuno ci avesse detto che Andrea Bocelli sarebbe andato in Senato a sproloquiare su una pandemia che ha causato 35mila morti in Italia, probabilmente gli avremmo riso SONORAMENTE in faccia. Eppure, sei mesi dopo, siamo qua e non c’è veramente niente da ridere, anzi.

Dal One World: Together At Home al negazionismo

Stiamo parlando di una pandemia che solo in Italia ha registrato oltre 35mila vittime. Le parole sconsiderate e irresponsabili del tenore, però, fanno riflettere; soprattutto se pensiamo al suo concerto in Piazza del Duomo per il “One World: Together At Home”, l’evento organizzato da Lady Gaga a sostegno del personale sanitario impegnato nella lotta al Coronavirus.

Sembrano passati secoli, ma era solo il 19 di aprile. Possibile che quello slogan urlato a gran voce dai balconi, “andrà tutto bene, insieme ce la faremo”, sia diventato solo una vago ricordo? Gli italiani hanno per lunga tradizione una memoria storica oscenamente breve. Quello che appena due mesi fa sembrava la fine del mondo, adesso è solo un complotto organizzato da chissà chi.

In tutto questo non si è fatta attendere la smentita di Andrea Bocelli con il più classico “sono stato frainteso”. Il video dell’intervento non gioca a favore del tenore ma in una nuova nota ha detto:

«Mi sono speso fin dal primo giorno con la Fondazione che porta il mio nome per aiutare chi era in difficoltà per il virus. Oggi al Senato sono stato frainteso. Non sono un negazionista, sono un ottimista e riparto da qui con una preghiera»

Come al solito, le scuse sembrano peggio delle incaute dichiarazioni negazioniste, ma siamo pur sempre in Italia e con il “sono stato frainteso” c’hanno costruito degli imperi. Quello che manca in questo momento è il rispetto. Il rispetto per gli oltre 35mila morti, quello per le persone ancora positive, quello per chi ha perso i propri cari, quello per chi ha perso il lavoro. Il rispetto, non pretendiamo altro.

(NON) Andrà tutto bene

Andrea Bocelli, come molti in questo paese, ha parlato di qualcosa che non capisce. Non ci sono scuse che tengano. Non ci sono preghiere che tengano. Questo è stato un suicidio mediatico e intellettuale bello e buono e deve essere trattato senza attenuanti. Qualcuno ha detto che saremmo usciti migliori da questa pandemia. Che ne saremmo usciti più forti e più uniti. Che la storia ci sia testimone: quel qualcuno ha sbagliato alla grande. Solo una richiesta a margine di tutto: cercate di evitare le battute su Andrea Bocelli. Contrastatelo con tutta la forza che avete ma non abbassatevi al suo livello.