Probabile abbiano tutti aspettato l’uscita dell’ultimo album dei Tool per avere l’attenzione degli ascoltatori. Anche i The Who, nonostante la fama preceda il loro nome, non si sottraggono a questa tesi. C’erano state delle anticipazioni a gennaio di quest’anno. Pete Townshend aveva fatto uscire una nota sul sito ufficiale della band londinese. E lungo tutto il mese di febbraio ha continuato a pubblicare testimonianze del tempo trascorso negli studi di registrazione. Erano trascorsi ormai 13 anni dall’uscita di “Endless Wire”.
Pete Townshend, visionario chitarrista dei The Who, in una nota di inizio anno conteneva a stento l’emozione.
«I The Who torneranno in azione quest’anno, con un nuovo album e un nuovo spettacolo (con nessun gioco d’acqua stavolta, lol), ma alcuni eventi davvero speciali. Avevo suggerito che dovremmo fare una serie di spettacoli per i nostri affezionati fan alla fine del 2019 […]. Arriveranno presto altri dettagli […]. Il nostro manager, con me e Roger, stiamo facendo progetti, ma li realizzeremo tutti nel ‘new WHO year’».
Al concerto di Madison Square Garden, una delle 31 tappe del “Moving On Tour”, è stato sempre Pete Townshend ad annunciare l’uscita per novembre del prossimo album. Non sarà all’insegna del sano rock’n roll, ma qualcosa di più sperimentale. Tra suoni cupi ed elettronica dark, già all’inizio di quest’anno sembrava che dovessero dare gli ultimi ritocchi, da perfezionisti quali sono, alla voce di Roger Daltray. Novembre ha 30 giorni. Chissà quanto si faranno attendere i The Who.