Il 12 dicembre, alla Apolo Hall di Barcellona saliranno sul palco diversi artisti e diversi dj per studiare l’efficacia delle misure anti-covid durante un concerto. Lo studio nasce per vedere se esistono condizioni organizzative per organizzare un evento dal vivo in tempi di pandemia.
Apolo Hall, 1000 volontari e misure di sicurezza rigidissime
La Apolo Hall ospiterà circa 1000 spettatori volontari che saranno risultati negativi al test antigenico rapido. Ovviamente mascherina obbligatoria, sanificazione delle mani e consumo di cibo e bevande permesso solo in determinate aree circoscritte.
L’idea alla base del progetto è anzitutto quella di verificare se le rigide regole imposte permetteranno (in tempi brevi) di poter organizzare di nuovo eventi dal vivo. Al centro della strategia ci saranno i test antigenici rapidi che, se daranno un’attendibilità del 100%, diventeranno il perno della musica live del futuro. In questa prospettiva, dunque, si potrebbero dilatare i tempi di accesso a eventi e concerti, data la necessità di eseguire un test antigenico rapido a tutti i partecipanti.
Andranno chiaramente ridisegnate anche le misure di sicurezza per permettere lo svolgimento dell’evento in sicurezza, con personale addetto al controllo e aree riservate alle varie necessità dell’utenza. Bisognerà, infine, ripensare anche la questione dell’igiene e della sanificazione, con gel disinfettante e, probabilmente, squadre di pulizia attive nei punti nevralgici come bagni e aree ristoro. Nei giorni successivi all’evento, saranno previsti ulteriori tamponi antigenici rapidi e un test molecolare per tutti i partecipanti.
Far ripartire gli eventi in sicurezza: dubbi e paure
Tutte misure più che giuste ed in linea con i fondamenti della lotta al Covid. Ma la paura di molti è che queste nuove regole facciano aumentare vertiginosamente i costi degli eventi ma che, soprattutto, le persone cerchino di eluderle per puro senso di contrarietà.
Abbiamo assistito molte volte a persone che non rispettano le regole durante i concerti; tipo il divieto di fumare che è la cosa più semplice ma che le persone infrangono più di frequente. Oppure il divieto di portare bottigliette e contenitori all’evento, per dirne un’altra. Siamo sicuri che le persone siano pronte al completo rispetto di tutte le regole? Ai posteri l’ardua sentenza.
Comunque questo progetto prende vita seguendo quanto già sperimentato in Germania con Germany Restart-19. Se i primi test andranno bene, la prova del nove sarà al Primavera Sound in Spagna. Lo studio vede tra gli organizzatori lo stesso Primavera Sound, La Fondazione contro Aids e malattie infettive e l’ospedale Germans Trias di Barcellona.
Apolo Hall, il banco di prova per gli eventi futuri
Il primo banco di prova, come già detto, è previsto per il 12 dicembre, alla Apolo Hall di Barcellona. Sul palco saliranno Unai Muguruza, Renaldo & Clara, Mujeres e Marta Salicrú, assieme ad alcuni dj dei diversi locali della città.
L’iniziativa fa ben sperare per un rapido ritorno alla vita normale e agli eventi ai quali da circa un anno abbiamo dovuto rinunciare. Allo stesso tempo, però, pone davanti a molti interrogativi: quanto sarà il costo del biglietto con tutta questa procedura alle spalle? Il dover fare ulteriori test e tamponi non rischia di portare a saturazione le strutture pubbliche e private già al collasso? Assumere nuova forza lavoro per la gestione di tutte le incombenze sarà nelle priorità degli organizzatori degli eventi?
Purtroppo al momento tutte queste domande non trovano risposte. Trattandosi di una prima prova sul campo non ci sono in realtà nemmeno certezze sull’effettiva validità delle misure, ma al momento sembra l’alternativa migliore a un altro anno senza eventi.