Gli Astral Plane.

ASTRAL PLANE: “Speravamo di sentire il verso di un’oca nel nostro ultimo EP”

Gli Astral Plane sono con noi oggi su Music.it! Ciao ragazzi! C’è qualche avvenimento particolare, magari non calcolato, capitato nell’attuazione di questo piano astrale?

Ciao ragazzi, grazie per averci concesso un piccolo spazio su Music.it! Sicuramente uno degli eventi più divertenti che ci è capitato riguarda la giornata delle registrazioni, durante le riprese della batteria. Abbiamo registrato l’EP in una casupola sperduta tra le campagne circondata da diversi animali. Ogni volta che Max batteva sul ride, l’oca che passeggiava per i prati fuori dalla porta d’ingresso cominciava a farsi sentire. Quasi speravamo di sentire il suo verso nelle registrazioni, come piccola chicca che si potesse percepire solamente in cuffia. Ma, a parte gli scherzi, si può dire che ci piace scherzare. La nostra rubrica AP News, ovvero il notiziario sulla nostra pagina Facebook dove annunciamo le novità inerenti al progetto, in maniera più o meno demenziale, è una prova perfetta di ciò che siamo veramente. Al di là della serietà musicale che ci mettiamo durante la scrittura.

Il vostro stile musicale spazia dall’elettronica al rock alternativo. Quali sono gli artisti che più vi hanno ispirato?

Sicuramente i Muse e i Subsonica in prima battuta. Poi Arcane Roots, Amber Run, Biffy Clyro, Awolnation. Ma anche i nuovi artisti della musica classica contemporanea come ad esempio Dardust, Hans Zimmer e molti altri. La lista è lunga insomma.

Scrivete in inglese e in italiano. Perché non un registro unico? Come scegliete quando usare una lingua anziché l’altra?

Quello dipende molto da chi scrive i testi e da cosa, secondo noi, sembra che stia bene con le melodie. Ad esempio, “In the autumn light”, Will ha preferito scriverlo in inglese perché l’idea è nata così. Si può dire la stessa cosa di “Before”, scritto dalla nostra collaboratrice Verdiana, soprattutto perché lei conosce molto bene la lingua avendo vissuto per diverso tempo a Londra. Mitch, invece, predilige la scrittura in italiano, visto che quest’ultima indubbiamente arriva prima all’orecchio del pubblico. La trova anche una lingua molto musicale e quindi si trova più a suo agio nell’utilizzarla. Infatti i prossimi lavori saranno scritti principalmente in italiano.

“Chiudi gli occhi” è il primo EP di inediti degli Astral Plane. Se non sbaglio ci stavate lavorando da parecchio tempo. Quali sono state le maggiori difficoltà riscontrate durante la scrittura?

Sicuramente uno dei motivi principali è dato dal fatto che nello stesso periodo stavamo facendo altri lavori, come ad esempio la composizione di brani per un opera teatrale. Questi lavori erano anche alternati da diverse collaborazioni per brani nuovi, tuttora in cantiere tra l’altro. Ma soprattutto ci tenevamo a fare le cose con cura, quindi ci siamo presi il maggior tempo possibile.

Il primo brano ad aver visto la luce è stato “Before”. Un gradevolissimo e melodico pezzo soft che si sposa perfettamente con la voce di Verdiana Nobile, scelta come cantante. Pensate che per fare musica sia importante condividere e collaborare con diversi artisti?

Assolutamente sì! I fondamenti della nostra idea musicale si basano proprio su questo. Il lato veramente interessante della scrittura è quello di potersi confrontare e poter lavorare con diversi artisti per poter avere all’interno del brano una nuova prospettiva. Non solo da parte di chi ascolta, ma anche da parte di chi lavora con noi ai brani regalandoci la sua idea di musica. Idea che permette anche di contaminare, in positivo, il nostro punto di vista musicale.

Quindi avete composto e prodotto una colonna sonora per la compagnia teatrale Teatro Variabile 5. Vi è piaciuta questa esperienza? In che modo è stata di aiuto agli Astral Plane?

Innanzitutto ci ha permesso di ritornare alle radici che hanno creato il nostro progetto, ossia “Explorers”. Quando nel 2016 abbiamo lanciato gli Astral Plane, “Explorers” è stato il nostro biglietto da visita, una demo contenente un concept strumentale che si svolge su cinque movimenti, sviluppando la nostra idea della teoria del caos in chiave musicale. Se siete curiosi, lo potete trovare tutto sul nostro canale YouTube. Comunque ci ha molto entusiasmato scrivere per una compagnia teatrale, perché ci ha permesso di esplorare delle realtà musicali a noi ancora sconosciute dal punto di vista compositivo, come ad esempio la scrittura di un tango incalzante o un intermezzo con sonorità prettamente orientali. Davvero molto entusiasmante.

Parallelamente siete molto presi nella composizione elettronica di diverse cover. Una di queste la famosissima “Sound of silence” di Simon & Garfunkel. Continuerete con questo genere di lavori?

Non continueremo a lavorare a cover così famose, ma potrebbe capitare in futuro che faremo altre cover riadattate con altri artisti, tempo permettendo. Le cover che ci piace fare sono di brani che più si avvicinano al nostro sound, a costo di ricercare qualcosa di più underground. Ma sicuramente al momento ci concentreremo su dei lavori inediti.

Per l’appunto, cosa accadrà a breve? State lavorando a nuovi bravi? Ascolteremo presto un album completo, o preferite pubblicizzare l’EP al momento?

Andiamo per gradi. Anzitutto sì, stiamo lavorando a nuovi brani molto interessanti, due in particolare, con un influenza musicale decisa, più elettronica e sempre con l’obiettivo di collaborare con artisti esterni. Oltre a questo, a breve avremo delle date live per poter promuovere l’EP il più possibile. Ma per adesso ancora nessun album all’orizzonte purtroppo. Però un altra cosa interessante sarà rimboccarsi le maniche per le riprese video di un singolo.

Bene, ringrazio gli Astral Plane per avermi fatto fare un giro nel trip cosmico che si trova nelle loro teste. Ragazzi, le ultime righe sono per voi! A presto!

Grazie a voi per la chiacchierata! Noi speriamo che quest’anno sia ricco di concerti, novità e soprattutto tanta musica ricca di soddisfazioni. E con il nostro ultimo live, in uno splendido teatro, si può dire che a riguardo siamo partiti col botto, visti gli apprezzamenti del pubblico nel post-concerto! Ringraziamo anche i lettori e vi invitiamo tutti a dare un ascolto al nostro lavoro. Noi crediamo molto in questo progetto e speriamo di trasmettervi un po’ della nostra passione, perché se la nostra musica riesce a scaturire in voi anche la benché minima emozione, ne saremo più che soddisfatti!

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