ATLANTE: "Non ci piace rimanere inchiodati ad un'idea. Oggi è rock, domani chissà"
La band torinese Atlante
Gli Atlante nascono all'alba del 2016 a Torino. Un power trio che vede Claudio Lo Russo alla chitarra e voce, Andrea Abbrancati al basso e Stefano Prezzi alla batteria.

ATLANTE: “Non ci piace rimanere inchiodati ad un’idea. Oggi è rock, domani chissà”

Benvenuti Atlante su Music.it! Per rompere il ghiaccio siamo soliti chiedere un aneddoto divertente ai nostri ospiti, relativo alla loro carriera. Raccontatecene uno.

Grazie per le domande, per noi è un piacere. Probabilmente l’aneddoto più emblematico per gli Atlante è riferito al viaggio verso Prato, per una data. Sabato sera, buio pesto e pioggia a dirotto, a cinque minuti dal locale Andrea (Abbrancati, ndr), il nostro bassista, che era alla guida, prende in pieno un marciapiede distruggendo 2 ruote. Panico. Ci sono venuti a recuperare con un furgone. Cominciamo il soundcheck con 2 ore di ritardo e con la macchina abbandonata da qualche parte. Come se non bastasse, Stefano (Prezzi, batterie, ndr) improvvisamente cade dalla pedana della batteria da quasi 2 metri di altezza facendosi male. Non si sa come ma la data l’abbiamo portata a casa. Il giorno dopo siamo rientrati a Torino viaggiando a 60 chilometri orari in corsia di emergenza e con le ruote della macchina strabiche. Sul momento non fu così divertente ma, a distanza di tempo, è un’epopea frizzante da raccontare.

Dal vostro debut album, “Un’Entropia Di Immagini E Pensieri”, arriva il video del brano “Venere”. Parlateci di questa nuova produzione e della collaborazione con Daniele Celona.

“Venere” è stato il brano più difficile del disco, dalla prima nota di chitarra alla chiusura definitiva in studio sono trascorsi circa due anni. Più volte abbiamo pensato di cestinarlo ma in fondo vedevamo un potenziale, almeno per noi. Allo stesso tempo ci sarebbe piaciuto collaborare con Daniele Celona (rocker italiano, ndr) per un pezzo dell’album, e quando gliene abbiamo parlato si è dimostrato subito disponibile e stimolato nel farlo. Così abbiamo preso “Venere”. Taglia di qua, cambia di là, aggiusta due frasi, aggiungi la voce di Daniele Celona ed ecco fatto. Siamo molto soddisfatti del risultato e la cosa bella è che più volte ci siamo ritrovati su un palco a suonarla insieme.

Di soddisfazioni ne state avendo molte, non a caso siete stati eletti come band del mese per MTV New Generation, col brano “Atlas”. Quali sono le vostre sensazioni, alla luce di questi primi traguardi raggiunti?

Nell’arco di questi primi tre anni possiamo dire di aver avuto molte soddisfazioni, sicuramente una delle più inaspettate è stata MTV. Dopo aver rischiato letteralmente la vita per girare il video di “Atlas” a 1300 metri e a -6°C è stato selezionato per andare in onda tutto il mese di marzo 2018. La particolarità da non tralasciare è che nessuno di noi tre ha Sky, quindi non abbiamo mai potuto vedere direttamente il video in televisione. Ma in molti dicono di averlo fatto. Inoltre, proprio grazie a questo, ci hanno anche contattato per suonare in diversi locali italiani. Ne è valsa la pena per tutti gli sforzi!

Gli Atlante conferiscono ai propri brani un’aura di cantautoralità che non è più così scontata, in Italia. Sarà il vostro marchio di fabbrica o comunque spazierete tra generi diversi dall’alternative rock?

Quando ci siamo incontrati la prima volta in sala prove volevamo tirare fuori qualcosa di stampo anglo-americano piuttosto che italiano. Sicuramente i Biffy Clyro sono stata la ragione per cui sono nati gli Atlante e sono spesso di ispirazione sia in fase compositiva che in fase di registrazione. Ci piace l’attitudine che hanno sul palco, la grinta, le idee ritmiche e melodiche. In realtà abbiamo diversi riferimenti che vanno dagli Arcane Roots ai Foo Fighters, passando attraverso i Nadàr Solo e Niccolò Fabi (principalmente per quanto riguarda i testi). Spesso andiamo insieme ai concerti. Nel corso del tempo però mutano gusti e attitudini, tutt’ora stanno cambiando molti aspetti della nostra nuova musica, non ci piace rimanere inchiodati ad un’idea. Oggi è rock, domani chissà!

“Venere” sarà l’unico brano a cui segue un video, oppure in cantiere c’è dell’altro?

Prima di “Venere” abbiamo pubblicato altri tre video ufficiali dell’album, crediamo che questo quarto chiuderà un po’ il capitolo, abbiamo voglia di produrre qualcosa di nuovo e magari a breve pubblicare del nuovo materiale!

Se vi chiedessi di descrivere gli Atlante con una citazione celebre, quale scegliereste?

Forse più che una citazione ci sentiamo addosso un proverbio che bene o male ci ripetiamo periodicamente: “Chi va piano va sano e va lontano”. Speriamo!

Come è avvenuto il vostro incontro, e quando avete capito che dalla vostra unione poteva nascere un progetto?

È nato tutto dalla voglia di Claudio Lo Russo (chitarre e voce, ndr) di arrangiare con qualcuno una manciata di brani scritti in Inghilterra durante un’estate oltremare. Guardandosi intorno si è imbattuto in Andrea e Stefano che suonavano nella stessa scena musicale torinese in altri progetti. Avevamo gusti affini e voglia di sfogarci senza impegno, per divertimento. Ci siamo incontrati in sala prove e abbiamo alzato il volume, inizialmente con strumenti non nostri (prestati da fratelli e amici). Dopo qualche prova ci siamo detti: «Bene, forse è ora di registrare un brano il più economicamente possibile, buttarlo su internet e vedere cosa succede». Inaspettatamente ci siamo accorti che quello che proponevamo non piaceva solo a noi e i nostri amici più stretti e da lì abbiamo cominciato a prendere la cosa più seriamente, fino ad arrivare agli Atlante.

Cosa ne pensate dei social network come forma di condivisione e pubblicità? Anche voi ci puntate per portare visibilità alla band?

Ci teniamo molto alla cura dei social network. Per quanto possano essere estranianti a volte, ci siamo accorti che è un metodo molto diretto per rimanere in contatto con chi ti segue e per arrivare ad orecchie nuove. D’altro canto è sempre più difficile emergere dalla massa, data l’enorme proposta da parte di progetti emergenti sul web, per questo puntiamo soprattutto sull’aspetto live. Conoscere persone ai concerti e stringere rapporti di persona è uno dei fattori più importanti del suonare secondo noi. Ci rendiamo conto dell’importanza della tecnologia quando i likes si trasformano in occhi e orecchie ai concerti, in fin dei conti è quello l’obbiettivo dei social.

Avete aperto i concerti a molti artisti italiani, come Sick Tamburo e Frah Quintale, grazie al vostro primo EP. Avete già in programma delle date in cui porterete in tour il vostro album “Un’Entropia Di Immagini E Pensieri”?

Abbiamo avuto una prima serie di date subito dopo l’uscita dell’album che ci hanno portato in quasi tutta Italia, sono state esperienze molto formative e importanti per il nostro gruppo. In previsione dell’uscita di qualcosa di nuovo continueremo a suonare senza fermarci mai, perché come vi abbiamo già detto secondo noi l’aspetto live tiene in vita un progetto musicale più di qualsiasi altra cosa. La prossima data sarà il 23 agosto al Roccolo Park Festival di San Giustino (PG), e stiamo fissando date per l’autunno 2019. Non vediamo l’ora di risalire in Multipla e partire!

Le domande sono terminate, vi salutiamo e ringraziamo per averci concesso del vostro tempo. Lascio a voi lo spazio per aggiungere ciò che volete e, magari, per fare un saluto ai vostri fan e alle persone che seguono Music.it.

Grazie ancora a voi per le domande, è stato stimolante e bello ripercorrere mentalmente alcuni momenti che ci hanno accompagnato nel corso di questi tre anni. Un saluto a tutti i lettori di Music.it, ci vediamo sotto qualche palco!