BEFORE BACON BURNS: "I nostri difetti come simbolo di resilienza"
I Before Bacon Burns in un artistico scatto promozionale.
I Before Bacon Burns in un artistico scatto promozionale.

BEFORE BACON BURNS: “I nostri difetti come simbolo di resilienza”

Ciao Before Bacon Burns, benvenuti su Music.it! Rompiamo subito il ghiaccio e diamo il via alla nostra intervista: vi è mai capitato di assistere a qualcosa di veramente imbarazzante durante un vostro live?

Una mega rissa dopo una mega festa in un circolo ARCI vale? Al di là dell’imbarazzo della rissa di per sé, la motivazione era il pezzo forte: uno dei partecipanti era convinto che un altro gli avesse rubato gli occhiali da sole, che in realtà erano sin dall’inizio nella tasca interna del suo panciotto.

Chi sono i Before Bacon Burns? Quando si sono conosciuti e chi ha avuto l’idea di fondare questo progetto?

I Before Bacon Burns si sono conosciuti a spizzichi e bocconi nel 2012: il bassista e il batterista erano orfani di band precedente e si sono messi alla ricerca matta e disperata di cantante e chitarrista. La prima è arrivata tramite l’università del batterista, il secondo tramite un fidato annuncio su mercatinomusicale. Dopo una prova serale, è stato subito amore.

Quali sono i gruppi che hanno ispirato la vostra musica? C’è un artista in particolare che vi accomuna tutti quanti?

Siamo davvero onnivori, ascoltiamo tanta musica diversa. Siamo però tutti grandi fan di quei bravi ragazzi che vengono da Perugia: i Fast Animals and Slow Kids.

Nati nel 2012, come sono cambiati i Before Bacon Burns nel corso degli anni? E il vostro modo di fare musica?

Moltissimo. In generale non siamo mai stati fermi musicalmente parlando: siamo passati dal fare canzoni a getto in italiano registrate senza click e sgangherate, a canzoni strutturate e prodotte artisticamente con preproduzione, prearrangiamento etc. Il nostro modo di fare musica è sempre in evoluzione quindi a livello di creazione, a livello di passione e sentimenti è sempre lo stesso.

Come nascono le vostre canzoni e quali sono gli ingredienti che non possono mai mancare nelle vostre composizioni?

La base è sempre la stessa: entriamo in saletta, registriamo tutto e recuperiamo copiando, incollando e tagliando dopo. Non abbiamo limiti di genere, se ci piace, lo facciamo. Quello che non può mai mancare è la voglia di suonare sempre diversi, mai banali, sperimentando sempre come più ci piace.

Nel 2019 sono usciti “Ipnosi Regressiva” e “Coerenza”, due singoli tratti dal nuovo album in uscita questa primavera. Con sound grintoso e distorto, è “l’amore che fugge” a prendere la parola. Sarà questo il filo conduttore del nuovo album? Cosa volete far arrivare ai vostri ascoltatori?

Il filo conduttore sarà la valorizzazione del difetto, dell’incertezza, in chiave positiva. Sarà che siamo pieni di difetti e non possiamo fare a meno di guardarceli allo specchio o di farli parlare la notte mentre cerchiamo di prendere sonno, ma ci siamo affezionati e crediamo nel loro valore come simbolo di resilienza.

Quale è il vostro rito prima di salire sul palco?

Non abbiamo un rito. Di cuore ti diremmo bere il giusto per non arrivare disastrati, farci una grossa risata insieme mentre facciamo il check della strumentazione e spalancare le porte dell’inferno (semi-cit.).

Bisogna attendere l’uscita del nuovo disco oppure ci sono in programma alcune date, già fissate, dove potervi venire a seguire live?

Il nuovo disco uscirà ad aprile (no spoiler), ma potete sicuramente venire a sentirci al Circolo Ohibò per le eliminatorie del Pending Lips Festival l’8 Marzo dei bravissimi Chains – Press & Promotions. Gira anche voce che, essendo la festa delle donne, offriremo da bere a tutte le gentil donzelle che decideranno onorarci della loro presenza, un’occasione da non perdere no?

Se vi chiedessero di scegliere un artista con il quale condividere il palco: chi scegliereste? Perché?

Potendo fare un salto indietro di qualche anno, ci piacerebbe dividere il palco coi Fast Animals and Slow Kids del periodo di “Alaska”, assolutamente. La giusta dose di adrenalina e intrattenimento del pubblico. Sarebbe però interessante anche provare a divertirsi sul palco con artisti che propongono musica diversa dalla nostra: un feat con un cantante hip hop, qualche riff funky o collaborare con qualche musicista classico.

Before Bacon Burns, le nostre domande sono giunte al termine ed io vi ringraziamo per il tempo concesso. L’ultima parola va a voi, potete aggiungere ciò che volete e, magari, fare un saluto ai vostri fan e alle persone che seguono Music.it. Ciao!

Grazie di aver letto queste poche parole, grazie dell’ascolto che vorrete fare dei nostri pezzi e speriamo di vederci ad un live quanto prima!