Fermare il tempo e rimanere ad osservarlo. Afferrare il momento e tracciarne il suo passato. Si intitola “Maltempo” ed è il primo disco di Bipuntato. «È una guerra, i silenzi sono un’arma», canta nella title track; delicata ma decisa, potente e soavemente leggera, la voce di Bipuntato si fonde con un’atmosfera malinconica ed elegante che spazia dal pop all’R&B. Nata a Roma, Beatrice Chiara Funari, in arte Bipuntato, ha vissuto la maggior parte della vita in località marittime. Non sarà un caso, dunque, la presenza e la percezione del mare, delle sue onde e della linea dell’orizzonte, nelle otto tracce che incontrano la produzione di Valerio Ebert e che corrono a formare “Maltempo”. «Portami dove non serve parlare, dove si intravede la linea del mare».
Già cantante dei Dianime, nel 2018, dopo alcuni featuring in brani di Carl Brave, inizia la sua carriera solista e con quest’album segna il suo esordio discografico. Semplicità ed esistenza sono gli elementi fondamentali utilizzati dalla cantautrice romana che sembra soffermarsi ad osservare, riflettere sulle piccole cose, sui dettagli che non fanno dormire. «Prendiamoci una pausa, restiamo a guardare, aspettiamo da lontano vederci cambiare» – canta in “Cassetti”– Bipuntato vuole fermare il tempo e capire le giuste direzioni, non pensare alle conseguenze ma rimanere ben impressa nel presente. «Tempo al tempo, con un passo lento», quello di tutti i giorni dei piccoli gesti e dei ricordi che hanno lasciato il segno.
Bipuntato con “Maltempo” vuole fermare il tempo e capire le giuste direzioni, non pensare alle conseguenze ma rimanere ben impressa nel presente
Un tempo lento, impalpabile il suo scorre; non si sente, forse non si vede, eppure sfugge inesorabilmente dalle mani. Tra synth nostalgici – come ad esempio nel brano “Della notte” – e un mood soft ed ondeggiante, ricrea un’atmosfera sommessa ed avvolgente. Rimanere ed aspettare, attendere quella vorticosa tempesta. Solo il silenzio, bagnato dalla pioggia, è ciò che rimane; «fuori inizia a piovere ed è perfetto per uscire». Parole al vento non ascoltate che diventato massi indicibili; discutere non cambia niente, «abbiamo solo comprato telefoni ad un prezzo indecente per non dirci mai niente». “Maltempo” è tutto ciò che è rimasto in fondo al cassetto, ciò che il tempo ha nascosto, dimenticato e poi abbandonato. A volte l’unica cosa che serve è far scorrere il tempo ed attendere, osservare l’orizzonte mutare e ascoltare questo malinconico ed elegante album.