BOBBY JOE LONG'S FRIENDSHIP PARTY: "ci definiamo punk, perché il punk è una attitudine prima di tutto"
I Bobby Joe Long's Friendship Party presentano il loro nuovo singolo "Antico Punk Inglese E Lesa Maestà". Foto di Alessio Belli.
I Bobby Joe Long's Friendship Party presentano il loro nuovo singolo "Antico Punk Inglese E Lesa Maestà". Foto di Alessio Belli.

BOBBY JOE LONG’S FRIENDSHIP PARTY: “Ci definiamo punk, perché il punk è una attitudine prima di tutto”

Diamo il benvenuto su Music.it a Bobby Joe Long’s Friendship Party. Una domanda per rompere il ghiaccio, raccontateci qualcosa di divertente o imbarazzante che vi è successa in studio o su un palco.

Ciao. Ce ne sarebbero di aneddoti. Senz’altro quello più interessante (mo non so se è divertente o imbarazzante, dipende dai punti di vista) è senza dubbio il momento del nostro debutto (la Contempo Night alla’Auditorium Flog di Firenze nel 2019). Facciamo il soundcheck , tutto da paura. Si esibiscono altri artisti prima di noi, tutto scorre liscio o quasi… Vanno sul palco i Bobby Joe Long’s Friendship Party e praticamente non funziona un cazzo (amplificatori staccati, casse monitor assenti, batteria a stecca e io che strillo come un pazzo e la gente sottopalco che strilla “Voceeee!”). Tanto che dopo le prime due canzoni mi fermo e strillo al fonico “Che ci sono indubbiamente dei problemi da risolvere…”.

E poi come è finita?

Riprendiamo alla bella e meglio e portiamo a casa l’esibizione/debutto.Avevamo davanti centinaia di persone delle quali un buon numero di fan stava lì per noi (cosa che non immaginavamo neanche, e alla fine chi ci attendeva è rimasto più che contento. Direi che quello è stato anche il momento in cui ho detto «Sì, si può fare, c’è gente che si è spostata da diverse regioni d’Italia per vederci, abbiamo avuto problemi allucinanti che ci potevamo rimanere sotto e ce la siamo cavata con un mestiere che neanche sospettavamo di avere e le palle… e tutti siamo contenti, tranne forse qualcuno, ma che ce frega…». Di quella serata rimangono un paio di video sul nostro canale YT dove il nostro mitico Angelo Puzzutiello (Abacab Carcosa, il nostro chitarrista scomparso da poco e che portiamo sempre nel cuore) ogni tanto combatte con l’amplificatore che proprio non ne vuole sapere.

Come nasce “Antico Punk Inglese E Lesa Maestà”? Dove vuole arrivare questo brano?

È l’ultimo brano composto con Abacab Carcosa ed è un omaggio soprattutto a lui. Nasce spontaneo che ascoltavo sempre quello che io definisco Antico Punk Inglese questa estate (che è praticamente per me il punk vero, quello ‘77/fine anni ottanta). Volevo fare un pezzo con quelle soluzioni lì (basso aggressivo, batteria galoppante e chitarre  un po’ arrugginite), ma alla nostra maniera, e direi (viste pure le reazioni di chi ci segue) che il risultato è ottimo. Quando faccio musica non penso mai dove voglio arrivare di preciso, sono semplicemente convinto della qualità del prodotto.

Magari la pensassero tutti come te.

Una cosa è certa, abbiamo dei fan reali che sostengono questo progetto nei concerti (per esempio al concerto che dovevamo tenere a Bologna erano già andate via un centinaio di prevendite e c’era chi già aveva preso un volo dalla Bulgaria…) e acquistando materiale, di ogni età ed estrazione musicale, ho visto andare via molte copie ogni volta che stavo in store da Contempo e mettevamo la nostra musica sul piatto acquistate d’impeto da italiani, americani, normanni pe’ capisse…), siamo conosciuti da una varietà di artisti molto più importanti di noi e alcuni ci stimano anche apertamente, senza contare chi ci ascolta di nascosto e attinge a qualche nostra soluzione (cosa più che lecita, ci mancherebbe altro). Credo sia arrivato il momento di far uscire i Bobby Joe Long’s Friendship Party da questa condizione un po’ troppo relegata e provare a farli ascoltare ad un pubblico un po’ più ampio.

Come descrivereste il video di “ Antico Punk Inglese E Lesa Maestà”? Cosa rappresenta il protagonista del video?

Il protagonista (Massimo Vincenzi) rappresenta un punk attempato. C’era questa vaga idea qui che chi fa il punk troppo a lungo poi finisce solo chissà dove, chissà come, ma soprattutto bipolare. Direi che il regista Valerio Desirò ha fatto un eccellente lavoro.

Avete nostalgia di questo “Antico Punk inglese”? Secondo voi com’è cambiato il concetto di punk negli ultimi anni?

Siamo innamorati del punk. Ma ci rapportiamo ad esso come lo si fa con l’espressionismo o qualsiasi altra forma d’arte che ci piace. Non c’è nostalgia, magari la voglia di farlo rivivere ogni tanto alla nostra maniera, nel nostro repertorio. Tutto ha un percorso. Per esempio il surrealismo lo puoi fare pure oggi ma non sarà mai quello fatto da Magritte in quel periodo lì. Cioè, ci sono gli interpreti, il periodo, il contesto. Il punk è nato per molteplici spontanei motivi, ha avuto il suo perché e il suo culmine, poi è andato fuori contesto (o gli è semplicemente cambiato il mondo attorno) e ha perso la sua carica originaria. Magari tornerà, ma non di certo perché uno suona co’ le creste e le chitarre scordate.

Voi vi definireste punk?

Pur facendo musica indefinibile se non come coattowave, noi ci definiamo punk, perché il punk è una attitudine prima di tutto. Basta che prendi l’ultima cosa estemporanea molto lo-fi rilasciata di recente “È Una Potenza di Fuoco”, che è un singolo che dovrebbe far parte di un EP sul lockdown e la situazione che stiamo vivendo, dove la voce è registrata addirittura con l’Iphone…). Cioè i Bobby Joe Long’s Friendship Party in questo momento registrano in studi di prima fascia con professionisti di alto livello dietro il banco. Perché cazzo fare un pezzo lo-fi (o forse un EP) per mail, con l’iphone e lavorando a distanza? Perché semo punk oltre che scemi.

Quanto conta Roma per la vostra produzione musicale?

Ci vivo da sempre, ed essendo i Bobby Joe Long’s Friendship Party un progetto che fa dell’autenticità l’ingrediente principale, dunque direi che conta tantissimo.

Come è cambiata la scena musicale romana? É ancora punk o ha scelto altri generi?

Non so come risponderti perché non ho cognizione di causa a riguardo, dunque potrei dire delle stronzate.

E la scena musicale italiana come è cambiata? Voi vi sentite integrati al suo interno o no?

Per nulla integrati, ma non per nostra scelta. Il discorso è lungo e comporterebbe una risposta intricata. Risparmiamocela.

Ultima domanda, il classico “fatevi una domanda e datevi una risposta”. Che ci dite?

Cosa vorresti per i Bobby Joe Long’s Friendship Party oltre alle cose che mancano ai Bobby Joe Long’s Friendship Party?
Non lo so di preciso, o meglio la lista è lunga, ma per quanto mi riguarda vorrei prima di tutto ascoltare Frank Sinatra in compagnia di una donna bellissima che ballo al chiaro di luna con le onde del mare non troppo lontano, non troppo vicino, che fanno sottofondo.

https://youtu.be/5MDtiGFY3H4