Bucha è l’alter ego del giovane Giorgio Di Mario, cantautore di appena 23 anni attivo sulla scena rap romana e non solo. Nonostante il suo pseudonimo significhi “ciccione” in portoghese, Giorgio Di Mario è tutt’altro che grasso: 190 cm di altezza sono distribuiti su un fisico asciutto e longilineo. L’amore per la città eterna è testimoniato dalla sua musica, che racconta Roma e le realtà di cui è composta. Attraverso i brani di “Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre”, Bucha parla del suo dolore, del suo trascorso e del suo presente: ed è proprio da quelle sofferenze che nasceranno le più belle conquiste, sia professionali che personali.
“Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre” è il primo album di questo malinconico e determinato rapper, composto da 9 tracce la cui scrittura è iniziata nel 2017. Giorgio Di Mario è tornato per ben due volte su questo progetto, ritoccando la tracklist e dando una veste al disco che lo rappresentasse maggiormente. “Rivoluzione” è il primo singolo dell’album, penso proprio che Bucha abbia tratto ispirazione in una giornata morta, forse di domenica. Racconta la bellezza delle strade di Roma quando sono vuote in estate, senza il traffico di turisti che confonde e innervosisce. Ascoltando il pezzo, sembra di vedere la città.
Bucha si presenta con il suo primo album “Alla fine volevo pagare una cena a mia madre”
“500” è un brano malinconico che affronta il delicato tema della depressione e della paranoia. Queste sono malattie tipiche delle nostre generazioni dovute alle troppe aspettative che paralizzano i ragazzi. Il titolo del brano è preso dalla macchina che idealmente guida la ragazza di Bucha, una 500 per l’appunto. “Come me” è il pezzo che più mi è piaciuto. Personalmente trovo che il testo sia scritto molto bene e che induca l’ascoltatore a riflettere. Questo è un brano che parla di speranza, del sogno di realizzarsi nella vita e di rendere i propri genitori finalmente fieri di ciò che si è diventati.
“Don Chisciotte” è la classica hit rap da ascoltare per trovare la giusta carica in palestra. Oppure per divertirsi con gli amici in un viaggio on the road e finestrini abbassati. Il linguaggio è quello tipico utilizzato dai rapper, non lascia troppo spazio all’immaginazione. Anche “All Star” è un singolo pieno di energia, frizzante e studiato per arrivare ai giovani. Il ritmo orecchiabile entra in testa ed è davvero difficile non canticchiare questa canzone dopo due volte che la senti!
Bucha, con il suo “Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre”, ha tutte le carte in regola per diventare una stella nel panorama musicale, partendo dall’ottima capacità nella scrittura dei suoi brani fino ad arrivare alla scrupolosità con cui tratta i suoi progetti. Auguriamo a questo giovane artista di avere il successo che merita!