Caparezza soffre di acufene: "ultimi concerti, poi mi fermo" • MUSIC.IT
Caparezza (46 anni) durante un concerto al Rock in Roma
Caparezza durante un concerto al Rock in Roma

Caparezza soffre di acufene: “ultimi concerti, poi mi fermo”

Tra poco inizierà il tour estivo di Caparezza, 20 date in tutta Italia che lo terranno impegnato fino al 13 agosto. Il Resto del Carlino ha riportato però che dopo questo tour “si prenderà una pausa”.

Sia chiaro però, al momento non si prannuncia nessun ritiro per il cantante. Caparezza ha spiegato infatti che soffre di acufene, che lo costringe a fermare i live.

“Faccio queste venti date e mi fermo, perché i concerti dal vivo rappresentano una sollecitazione straordinaria del mio udito. E non posso rischiare troppo” sono state le parole dell’artista.

Caparezza e l’acufene

“Soffrendo di acufene e ipoacusia non posso più fare lunghi giri di concerti come accadeva in passato. In questi sette anni di difficoltà ho incontrato tanti colleghi che m’hanno detto senti questo, fatti vedere da quello, io l’ho fatto ma non è cambiato alcunché. Così ho smesso di cercare cure miracolose per il mio deficit uditivo.”

L’acufene è un disturbo dell’udito che comincia con la percezione di un ronzio che si avverte nella testa, anche nel silenzio. Ovviamente un grosso problema per un cantante di professione. Ma non solo, Caparezza soffrirebbe anche di ipoacusia, che non aiuta a sentire correttamente i suoni.

“Le cose belle della vita finiscono col toglierti qualcosa”

“A me questo fischio continuo ha modificato l’udito” ha dichiarato ancora Caparezza. “Lì per lì, quando ho scoperto di non poter più ascoltare la musica in cuffia, sono andato in crisi, pensando al mio corpo come a una prigione. Così ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, ma alla fine ho capito che dovrò semplicemente tenermelo e magari pensare ad altro”.

Caparezza però rilancia: “Ho riacceso anche la passione per il mondo dei fumetti. Ho seguito un corso di sceneggiatura che un giorno potrebbe dare i suoi frutti, se non in un volume grafico vero e proprio, magari in un lavoro musicale legato al pianeta della striscia disegnata”.