CARBOIDRATI: "Mogol si mise a danzare su una nostra ballad in dialetto calabrese"
La formazione della band Carboidrati
La formazione della band Carboidrati: Pasquale Sculco (voce e chitarra), Pietro Sculco (chitarra), Antonio Sessa (basso), Pierpaolo Gangale (batteria) e Leonardo Carluccio (tastiere)

CARBOIDRATI: “Mogol si mise a danzare su una nostra ballad in dialetto calabrese”

Benvenuti Carboidrati su Music.it. Per iniziare vi chiedo di raccontarci un aneddoto divertente legato a voi, o alla musica in generale, che ricordate con piacere.

Salve a tutti e grazie mille per l’attenzione, amici di Music.it! Allora, In più di dieci anni di attività come Carboidrati, bisogna fare un po’ di mente locale per trovare un aneddoto preciso. Ecco, successe qualche anno fa a Crotone. Suonavano in un percorso artistico nei vicoli della città, una situazione senza palco e con gli strumenti direttamente poggiati a terra. All’improvviso il batterista di quel periodo, Peppe Giardino, mentre suonava scappò a gambe levate perché aveva visto un tipo che ci aveva puntato un fucile dalla finestra di camera sua, che dava nella piazza, invitandoci a smettere. Diciamo che non era proprio un fan! Insomma panico, subito dopo infatti siamo scappati tutti, insieme a buona parte del pubblico. Poi la cosa si risolse ed adesso fa ridere, ma quella sera finì con acqua e zucchero.

È da poco online il vostro nuovo videoclip. È la cover della canzone del 1977 “Una Storia Disonesta” di Stefano Rosso, cantautore conosciutissimo dai romani come me. Come è avvenuta la scelta di reinterpretare questo brano, compreso nel vostro disco d’esordio “Anche Se Qui” del 2014?

L’idea di dedicare tanta attenzione a questa canzone è nata spontaneamente. La sentiamo abbastanza nostra, perché da tempo caratterizza le scalette dei nostri concerti. Con l’aiuto poi di Marco Petriaggi, che ha prodotto il brano, abbiamo messo su questa nuova versione cercando di non tradire la minimalità originale ed aggiungendo un po’ del nostro carattere.

La canzone di protesta, tipo “Una Storia Disonesta”, era molto in voga negli anni ’70. Oggi cosa manca alla musica per avere lo stesso impatto su chi ascolta ed essere in grado di sensibilizzare le coscienze delle persone?

Per sensibilizzare la gente oggi c’è bisogno di semplicità. Il vero rocker, infatti, è chi va a letto presto, studia la chitarra classica e non fuma. È la semplicità che stupisce perché ce n’è rimasta veramente poca.

Come nasce una vostra canzone? Per narrarne la storia compositiva, prendete come esempio la genesi della title track “Anche Se Qui”.

Le canzoni, testi e musica, le scrive Pasquale Sculco. È lui la penna del gruppo ed anche la guida del progetto. “Anche se qui” infatti, è stato il primo brano inedito suonato da noi con il quale abbiamo anche dato il nome al primo disco e con il quale vincemmo il “Festival Show” del 2010. Un brano che omaggia Cirò, il nostro splendido paese calabrese! Non esiste però una genesi precisa nella creazione, ci fidiamo delle sue idee ed ognuno poi mette del suo per rendere tutto sempre al meglio.

Quanto ha influito l’esperienza ad “Amici di Maria De Filippi” in termini di consapevolezza e prospettive future, subito dopo la fine del programma?

Ci piace questa parola, consapevolezza, perché il passaggio di “Amici”, al di là di tutto quello che ha lasciato, è stato particolarmente importante per questo aspetto. Siamo diventati molto più consapevoli. Noi, alla fine, abbiamo sempre studiato musica, ma mai con l’intento di arrivare da qualche parte in particolare. Dopo il programma, però, abbiamo ricevuto veramente quintali di affetto e stima da parte di tantissima gente ed abbiamo capito che dovevamo continuare. Non solo per noi, ma anche per non deludere tutti quelli che non vogliono che molliamo, nonostante le tantissime difficoltà.

La band Carboidrati è composta da cinque membri, ma, come al solito, non è facile mettere tutti d’accordo. Ci raccontate un piccolo screzio divertente, magari sulla scelta di qualche brano da mettere in scaletta o track list?

Tutte le squadre sono contesti umani complessi. Il segreto però sta nel riconoscere e conquistare spontaneamente ognuno il suo posto, il suo spazio. Solo così dove ognuno è seduto bene sulla propria sedia si possono uccidere invidie e gelosie. Oggi andiamo un sacco d’accordo e gli screzi sono legati più a quando avevamo 15/16 anni in piena adolescenza. La cosa che non cambia mai nel tempo sono i diverbi fra Antonio Sessa (basso, ndr) e Pasquale Sculco (voce e chitarra, ndr). Per chi assiste ne vale veramente la pena. Fidatevi.

Raccontateci quel giorno del 2012 in cui avete ricevuto il Premio Della Critica direttamente dalle mani di un certo Sig. Mogol.

Facevamo un concorso in Puglia “Una Voce Per Il Sud”. Quella sera c’era Mogol come presidente di giuria e mentre suonavamo una ballata in dialetto calabrese si alzò mettendosi a ballare. Alla fine vincemmo il concorso e il maestro premiandoci ci fece un sacco di complimenti pubblici. È stato un momento singolare perché si emozionarono anche tutti i nostri genitori.

Ormai sono passati cinque anni dal vostro debut album “Anche Se Qui”. Avete qualcosa di pronto per un nuovo disco?

Si, si, volevamo farlo uscire già in questa primavera un nuovo disco. Sono nati dei dubbi poi, su un paio di brani ed abbiamo deciso allora di posticipare tutto a dopo l’estate.

Nella vostra carriera vi siete esibiti dal vivo con molti artisti famosi, dai Nomadi a Ivana Spagna, da Fausto Leali agli Stadio. Quale di questi vi ha reso più orgogliosi per il risultato raggiunto, e dove possiamo venire a sentirvi dal vivo nei prossimi mesi?

Gli artisti che abbiamo conosciuto sono state tutte persone uniche ed inimitabili nella loro personalità ed ognuno ha lasciato un segno. Ricordiamo comunque con grande affetto l’auspicio che ci fece il cantante degli Stadio, Gaetano Curreri, quando condividemmo il palco della “Notte Piccante di Catanzaro”. C’erano più di 30.000 persone e il suo in bocca al lupo è stato importante per rompere il ghiaccio. Per quanto riguarda appuntamenti dei Carboidrati, invece, abbiamo da poco suonato a Fiuggi, ospiti del festival di “Je So Pazz”, e a Pollica, nella provincia di Salerno. Per le prossime date, tutti gli aggiornamenti li potete trovare sui nostri social.

Le nostre domande sono terminate, vi salutiamo e ringraziamo per averci concesso un po’ del vostro tempo. Lascio a voi lo spazio per aggiungere ciò che volete e, magari, per fare un saluto ai vostri fan e alle persone che seguono Music.it.

Vi ringraziamo tantissimo, di nuovo, per questo bellissimo spazio e cogliamo l’occasione di salutare davvero tutte le persone che seguono Carboidrati.