Benvenuto Carlo Addaris sulle nostre pagine. Raccontaci qualcosa di te che non troveremmo nelle biografie ufficiali.
Non troverete che ho una passione per la fantascienza, che ho un passato da attore teatrale, e che nonostante l’amore sfrenato per la musica, i live, il palco, non disdegno starmene comodo sul divano con salatini e birra.
La tua musica unisce due mondi apparentemente lontanissimi: cantautorato classico italiano e fraseggi elettronici più sperimentali. Da dove nasce questa tua attitudine?
La mia passione per l’elettronica nasce tantissimo tempo fa: quando ero ragazzo ascoltavo già i dischi di Klaus Schulze, Brian Eno e tutta l’elettronica tedesca, per poi arrivare alle cose più pop come Depeche Mode o Ultravox. Comprai la mia prima tastiera proprio spinto da quegli ascolti, quindi l’elettronica fa parte del mio background quanto il rock o, appunto il cantautorato. Unire questi mondi per me è quasi naturale.
Ci sono artisti in particolare che ti hanno influenzato o che semplicemente ti piace seguire?
Dovrei citarne tantissimi. Di sicuro tra le mie fonti d’ispirazione più marcate ci sono i dischi di David Bowie, The Beatles, Radiohead, ma anche Pixies, dEUS, Eels.
“Il Fuoco Sulla Sabbia” è il tuo nuovo singolo che anticipa l’album in uscita nel 2019. Da quale impulso è nato?
“Il Fuoco Sulla Sabbia” è nata da una melodia che avevo da un po’ in testa, che poi si è rivelata essere quella giusta per il ritornello, e da alcuni versi che ho scritto di getto qualche mese fa, mentre facevo zapping in TV.
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo nuovo album? Più sperimentazione o più attenzione alla parola?
Entrambe le cose, come sempre. Anche se questo sarà un disco più suonato, più live se vogliamo, e probabilmente anche più rock.
Cosa ti aspetti invece tu da questo nuovo lavoro? Soprattutto rispetto a “Metamorfosi”, il lavoro con il quale sembra tu abbia trovato la vera dimensione.
Un ulteriore passo in avanti, per quanto mi riguarda, dal punto di vista della scrittura, soprattutto nella messa a fuoco delle tematiche. E un ulteriore passo in avanti dal punto di vista della produzione e della promozione.
C’è in cantiere un tour?
Non un vero e proprio tour, al momento. Ma di sicuro qualche data in giro per lo stivale la faremo.
Grazie a Carlo Addaris per essere stato con noi. È nostra tradizione salutare gli artisti lasciando loro uno spazio privato. Questo è il tuo, e puoi riempirlo con quello che vuoi.
Intanto grazie per la disponibilità. Ne approfitto per ringraziare tutti gli amici che mi supportano. Emanuele Fusaroli che ha curato la produzione artistica, Fabrizio Mocci per la realizzazione del video de “Il Fuoco sulla Sabbia”, e Andrea Peddis e Stefano Corda, fulcro ritmico e pulsante dei miei live. Grazie.