CHIEDO VENIA: “Per potersi definire artisti bisogna avere un animo sensibile”
Melissa Petitto e Flavio Pennisi, ovvero i Chiedo Venia.
Melissa Petitto e Flavio Pennisi, ovvero i Chiedo Venia.

CHIEDO VENIA: “Per potersi definire artisti bisogna avere un animo sensibile”

Benvenuti Chiedo Venia sulle nostre pagine. Non ci piace essere formali. Quindi iniziate col dirci qualcosa riguardo voi e il vostro rapporto con la musica.

Ciao ragazzi di Music.it! I Chiedo Venia sono un duo formato da Melissa Petitto al basso e alla voce, e da Flaviano Pennisi alla batteria. Siamo musicisti fin dalla tenera età. La musica è la nostra vita e oggi anche il nostro lavoro, e ci sta regalando tantissime soddisfazioni. Il gruppo esiste da un anno, e sta riscuotendo molti consensi positivi anche perché siamo l’unica band in Italia con questa formazione. Di noi hanno parlato molte riviste internazionali e nazionali, il che ci rende molto orgogliosi e ci spinge a fare sempre di più.

Il vostro è un nome che incuriosisce davvero molto. Perché questa scelta? C’è qualcuno a cui dovete chiedere scusa?

Il nome lo ha scelto il batterista, Flaviano, perché è un modo elegante di chiedere scusa che gli piace molto.

Voce, basso e batteria. Una formazione non scontata, se pensiamo che magari sarebbe stato più facile avere la chitarra come unico strumento a corda. Come si costruisce un tappeto sonoro con solo due strumenti?

La scelta è nata in maniera molto spontanea in seguito al nostro incontro. Abbiamo voluto puntare tutto sul groove e sperimentare questo nuovo modo di suonare in cui il basso fa da padrone, utilizzando spesso accordi, tapping e slap in modo da riempire il più possibile. La batteria è un misto fra batteria e percussioni che dà groove e colore alla nostra musica. Il tutto con l’aggiunta della voce.

“My Obsession” è il singolo estratto dal vostro album di debutto. Un testo in inglese nonostante ci teniate a ribadire le vostre origini con un nome italiano. È un ossimoro o la voglia di superare confini?

Noi non ci poniamo limiti né per quanto riguarda la sperimentazione musicale, né per quanto riguarda la lingua. Teniamo molto al nostro Paese e per questo abbiamo scelto un nome italiano nonostante il sound molto internazionale.

“My Obsession” è appunto la lettere di presentazione dei Chiedo Venia. Cosa dobbiamo aspettarci dal resto dell’album?

Sarà un album tutto incentrato sul groove, con contaminazioni funky, rock e anche un po’ di reggae per rimanere fedeli a quelle che sono le nostre influenze ed i nostri ascolti.

Cosa vi aspettate da questo debutto? Magari un tour?

Stiamo già portando avanti un tour in tutta la Sicilia e ci aspettiamo di portarlo anche in tutta Italia e perché no, anche all’estero.

Chiedo Venia, vi salutiamo con la nostra tradizione di lasciare l’ultima domanda come spazio dedicato agli artisti. Lasciateci qualcosa di voi!

Per noi la musica è vita e pensiamo che con i sacrifici e lo studio, laddove c’è il talento, si possano fare grandi cose. Pensiamo che nel mondo della musica e dell’arte in generale non ci possa essere spazio per l’invidia e per la cattiveria, proprio perché un artista deve avere un animo sensibile per potersi definire tale.