Noi di Music.it siamo felici di dare il benvenuto ad Andrea Nardò, in arte Cles! Dimmi tre aggettivi positivi e negativi per descriverti.
Sincero, estroverso e simpatico. Negativo, schietto e ansioso.
Cles da cosa deriva? Come mai la scelta di chiamarti così?
Il mio nome d’arte viene dalla mia tag, Cles. Il primo anno di medie mi avvicinai, insieme ad un amico, alla cultura del writing. Ho iniziato a tappezzare la mia città con questo tag e alla fine pensai di tenerlo come nome d’arte.
Il 6 Novembre è uscito il tuo singolo “Paure che indosso da un po’’’. Parlami di questo lavoro.
“Paure che indosso da un po’” è il progetto che meglio esprime il mio modo di scrivere, molto tecnico e pieno d’incastri. L’album inoltre descrive il modo in cui io intendo la musica odierna, e al suo interno riporto spesso esperienze personali.
C’è un verso di questa canzone che esprime al meglio chi sei?
Il verso che mi esprime di più è:
“In fondo ti faccio pena con i testi da uomo,
Pensi questa è una persona sola che cerca di sfondare,
Nella scena, chi dice mi sto facendo da solo,
Intende di una droga non del percorso musicale”
Oltre al rap, ascolti altri generi?
Principalmente ascolto rap, ma sono aperto a tutta la musica. Ultimamente sto ascoltando molto l’ultimo progetto di Sam Smith.
C’è qualche aspetto della cultura rap che non approvi? O magari semplicemente in cui non ti riconosci.
Sinceramente non ci sono aspetti della cultura rap che non approvo, penso sia completa così.
Penso, inoltre, che racchiuda molte discipline in grado di unire molte persone!
Il djing, ad esempio, non l’ho mai provato in prima persona ma ho visto farlo e ho potuto constatare che è in grado di trasmettere tante emozioni, così come le altre componenti di questa cultura.
Attualmente c’è qualche artista che valga la pena seguire? O magari qualcuno con cui ti piacerebbe fare un duetto?
Penso ci siano parecchi artisti validi in Italia. Credo che Axos meriti un seguito più elevato.
Se Cles non fosse un cantante, cosa sarebbe?
Se non fossi un cantante, mi vedrei nelle vesti… di un pittore! Amo descrivere le emozioni tramite immagini e penso che scrivere e disegnare qualcosa che si ha in testa abbia lo stesso coefficiente di difficoltà. Sono due tipi di arte diversi tra loro, ma secondo il mio punto di vista questa diversità non è poi cosi accentuata. È arte in entrambi i casi!
Cles, la nostra intervista termina qui. Le ultime righe le lascio a te!
Vi ringrazio per lo spazio e l’attenzione che mi avete dedicato, soprattutto perché in questo periodo non è facile trovare chi dà spazio a noi emergenti. Continuate a seguirmi e a supportarmi, spero di riuscire a ricambiare con le mie barre e la mia musica!