DAVID BOWIE voleva interpretare RORSHACH, lo dice ALAN MOORE
Il Duca Bianco è l'alter ego di David Bowie. Inventato da lui, è una persona aristocratica, che ama vestire di bianco e ama l'occultismo
Il Duca Bianco è l'alter ego di David Bowie. Inventato da lui, è una persona aristocratica, che ama vestire di bianco e ama l'occultismo.

DAVID BOWIE voleva interpretare RORSHACH, lo dice ALAN MOORE

Il mondo di “Watchmen” sta a quello “Marvel” come un mastino con la rabbia sta a un chihuahua con la pertosse. Cinica antiutopia dove i supereroi sono assassini di stato, l’universo creato da Alan Moore non ha mancato di affascinare ogni generazione dopo gli anni’80, diventando ben presto un vero e proprio classico. Ben prima che Garth Ennis disegnasse gli spietati supereroi di “The Boys”, erano le avventure di Nite Owl, il Dottor Manhattan e gli altri a mostrare un mondo di supereroi più violenti, più imperfetti, ma proprio per questo ben più realistici. Tra i tanti personaggi indimenticabili, quello che forse ha colpito l’immaginario collettivo è Rorshach. Vigilante violento e reazionario, tanto fascista da essere anarchico, il suo ideale di giustizia senza compromessi ha un fascino innegabile. L’interpretazione che Jackie Earle Haley ha saputo imprimergli nella trasposizione cinematografica ha consacrato il personaggio negli anni Duemila.

David Bowie voleva fortemente la parte di Rorshach, ma il progetto del film tramontò sul nascere

Ora scopriamo che la parte di Rorshach nella pellicola rischiava (si fa per dire) di andare a niente meno che David Bowie. Lo racconta lo stesso Alan Moore: già negli anni ’80 esisteva a Hollywood un progetto per girare il film di “Watchmen”, con regia di Terry Gilliam. Questi gli raccontò di aver ricevuto una enorme quantità di chiamate al telefono da David Bowie. Noto per le sue incursioni nel mondo del film, Il Duca Bianco avrebbe pressato non poco per recitare il picchiatore dalla maschera a macchie. Poi non se ne fece più niente, e il progetto riemerse solo negli anni’00, tra le mani di Zack Shneider. L’occasione di David Bowie era sfumata. “Ci sono mondi alternativi che possiamo solo immaginare”, ha concluso Alan Moore. Certo viene da farlo. Viene da chiedersi come la nevrotica, secca, brutale fisicità del personaggio si sarebbe tradotta nell’esile figura di Ziggy Stardust.

Una parte certamente impegnativa, nella quale Bowie avrebbe potuto sorprendere

Difficile immaginare personalità più lontana da Rorshach, il quale probabilmente avrebbe apostrofato il cantante come un “disgustoso pervertito”. è però vero che quando i personaggi sono lontani dalla personalità dell’attore possono avvenire veri e propri capolavori, mi viene da pensare a un certo Anthony Hopkins che parla amabilmente di un bel piatto di fave e di un buon chianti, o di un Bryan Cranston in mutande e canottiera mentre scappa via da un camper sgangherato. Dovremo tenerci la curiosità. Nel frattempo, potremo consolarci dal 20 Ottobre con la nuova serie di Watchmen, edita da HBO. Quanto a David Bowie, più tardi quest’anno verrà rilasciato uno speciale cofanetto dal nome “David Bowie Conversation Piece”. Riguarderà gli anni 1968-’69 della sua carriera, con demo fatti in casa, le sessioni con la BBC, registrazioni in studio con John “Hutch” Hutchinson e tracce sperimentali.

https://en.wikipedia.org/wiki/Watchmen

https://en.wikipedia.org/wiki/Watchmen_(film)

https://en.wikipedia.org/wiki/The_Boys_(comics)

https://en.wikipedia.org/wiki/The_Boys_(2019_TV_series)