Oggi abbiamo con noi Giuseppe dei Deeper Down. Un caloroso benvenuto su Music.it!
Entro a gamba tesa e ti chiedo: un aneddoto imbarazzante che abbia come sfondo la musica.
Ciao Emanuela! Grazie a questa domanda ho scoperto che le termiti amano la musica heavy metal. Ma non c’è nulla di imbarazzante in questo, anzi… Quindi potrei dilungarmi sulle proposte oscene che ogni band riceve, sul pagare per suonare, sul valore della musica oggi, il rispetto per i musicisti che danno il massimo per portare avanti la propria passione. Ma risulterei noioso. Meglio studiare l’evoluzione musicale delle termiti.
Misantropia unica via! Ma suvvia, proseguiamo. Come si è costruita l’attuale line-up dei Deeper Down?
La line up è ancora in fase di assestamento. In occasione del secondo lavoro ci saranno, infatti, nuove collaborazioni. Alcune provengono da “The Last Dream Arms”, altre sono ancora da concordare. Presto ci saranno aggiornamenti sui nostri canali social. Il tutto è nato da una mia idea che a causa di vari problemi non riusciva a realizzarsi. Purtroppo siamo in una piccola regione (il Molise), e non è facile ricevere supporto. Tenere su una band con circa 8 membri è un impresa! Fortunatamente si sono riuniti sotto la bandiera dei Deeper Down musicisti provenienti dalla musica classica e altri generi dando vita a “The Last Dream Arms”.
“The Last Dream Arms” è un lavoro da un’identità molto forte. Come nasce un brano dei Deeper Down?
Ogni cosa può influenzare la creazione di un brano. Io scrivo personalmente tutte le linee degli strumenti. Di solito seguo il momento, una nota, un’immagine una sensazione un pensiero.
E se il resto si evolve con una certa naturalezza si passa alla traccia successiva. Infine riascolto il tutto apportando le classiche migliorie mentre rivivo il percorso dalla creazione. Il testo sopravviene in un secondo momento.
A un anno dall’uscita di “The Last Dream Arms”, sei pago delle soddisfazioni che ti ha portato?
Il tempo vola! Alla fine sì. Essendo un lavoro autoprodotto dove abbiamo cercato di fare tutto con le sole nostre forze, lo ritengo un buon inizio.
Che genere di legame vi piace creare col pubblico durante un live?
Purtroppo a causa della line up ancora incompleta e in attesa di una formazione fissa siamo ancora lontani dai live. Speriamo di confermare quanto prima i membri mancanti per poterla riprendere.
C’è una band, odierna oppure no, con cui ti piacerebbe calcare un palco?
Odierna non saprei, ma comunque è sempre un piacere condividere il palco con band e musicisti di rilievo, sia a livello musicale che personale.
Qual è il concerto a cui i Deeper Down non potrebbero mai mancare da spettatori?
Quelli di tutti i grandi gruppi storici del genere death e doom metal.
E ora? Quando ce lo fate sentire un altro album?
A breve! Spero per la fine di quest’anno, ma è ancora da vedere. La stesura di tutti i pezzi è stata completata e in questi giorni con il nuovo batterista stiamo lavorando alla sezione ritmica. Prossimamente inizieremo la stesura dei testi e in base alle linee vocali vedremo a chi affidare cosa. Come ti anticipavo, ci saranno nuove collaborazione che rinnoveranno anche il comparto vocale. Tutto il sound generale ne risentir. Il nuovo lavoro sarà molto più vario e corposo. Sicuramente un notevole passo avanti.
È stato un piacere avervi su Music.it, Deeper down. Riempite quest’ultimo spazio come volete. Ciao!
Grazie Emanuela e Music.it per il tempo e lo spazio che ci avete dedicato! Seguiteci e supportateci sui nostri canali social. Se non l’avete ancora fatto, ascoltate il nostro album! E se vi sarà piaciuto, magari compratelo.