NO CHROME: FEEL THE RUST è sano hard rock suonato col cuore.
I no Chrome durante un concerto
I no Chrome durante un concerto

NO CHROME: FEEL THE RUST è sano hard rock suonato col cuore.

Pura energia, nuda e cruda. Ad assaggiare la ruggine che l’hard rock trio No Chrome propone col suo “Feel the Rust”, secondo album in studio per i cuneensi, si ha la voglia di prendere una moto e partire per un lungo viaggio. Sarebbe, la loro, una soundtrack perfetta. La genuina compagna d’avventure on the road. Perché quello dei No Chrome è il rock puro e selvaggio delle chitarre robuste, i bassi martellanti e le batterie esplosive. Quel rock che s’impossessa di una chioma e la pettina col vento. Un po’ alla Lynyrd Skynyrd e Motorhead, per capirci. Non che le influenze siano nascoste, sia chiaro. Del resto, i No Chrome nascono dall’evoluzione di un progetto che vedeva Luca Peirone (voce e chitarra), Gianluca Fruttero (Basso) e Paolo Busso (ora sostituito da Alessandro Dalmasso alla batteria) proporre delle cover sotto il nome di Rabbit Kill Again.

Quello dei No Chrome è il rock che s’impossessa d’una chioma e poi la pettina col vento.

Volendo ribaltare la prospettiva di Stanis La Rochelle, celeberrimo “divo” di Boris la serie, si direbbe che “Feel the Rust” è un disco decisamente molto poco italiano. Il gusto del ritmo, perfettamente orecchiabile ad alta goduria, lascia il retrogusto delle stradone più a ovest d’America. Come se il sound avesse, di quella ruggine, la storia che la rappresenta: quella che racconta l’incontro del western/southern rock col piglio dell’hard rock più autentico e che i No Chrome, sebbene dall’Italia, suonano col puro cuore rock’n’roll. Quello sano, quello old school che tende sempre un occhio alla strada, cara e vecchia maestra di vita.

Dedicarsi alla descrizione dei 10 brani che compongono “Feel the Rust” mi sembra una scelta opinabile. Il consiglio è d’acquistare il disco, disponibile fisicamente nei live e digitalmente sulle piattaforme disponibili. Ve lo consiglio perché, sebbene magistralmente controllato, il tessuto sonoro di tutti brani è compatto, deciso, crudo e genuino. La voce di Luca Peirone è potente e calzante. È uno strumento capace di canalizzare brillantemente l’energia elettrica delle corde e delle pelli. Uscito il 30 Gennaio 2018 per la Hellbones Records, “Feel the Rust” è un disco che dipinge il sound dell’hard rock col colore della ruggine. Non resta che assaporarne le sfumature e lasciarsi andare all’energia rovente che emana.