DEPENNA CAIMANO: "Non possiamo dare consigli a nessuno"
I Depenna Caimano live in uno scatto di Paola Rocci.
I Depenna Caimano live in uno scatto di Paola Rocci.

DEPENNA CAIMANO: “Non siamo le persone più adatte a dar consigli, solitamente li riceviamo”

Depenna Caimano, benvenuti su Music.it! Iniziamo con una domanda di rito. Confidateci QUELL’esperienza di ieri senza la quale i Depenna Caimano non sarebbero la stessa band di oggi.

Ciao! Sicuramente l’esperienza in studio di registrazione ci ha fatto cambiare marcia. Abbiamo avuto la fortuna di aver conosciuto Claudio Cattero, il nostro attuale produttore, che ha creduto da subito nel nostro progetto, nonostante i primi provini portati in studio circa un anno e mezzo fa fossero un po’ grezzi.

“Disthurbia”, “We love music contest”, “Emergenza”. Avete già accumulato una bona dose di traguardi. A quale siete più affezionati, e perché?

Disthurbia è il nome della prima band che abbiamo formato. Avevamo 15 anni e facevamo musica completamente diversa. Il filo conduttore, però, è sempre stato lo stesso: comporre, che è la cosa che ci piace di più. Ogni esperienza fatta nel corso degli anni ci ha permesso di crescere, dai primi concerti quasi improvvisati, fino al palco degli Hiroshima Mon Amour dove abbiamo suonato per la finale di Torino di Emergenza Festival 2017. Forse è proprio questo il traguardo al quale ora siamo più affezionati, che ci ha portati a suonare davanti a un sacco di gente nel club più importante di Torino .

Un lavoro lungo e molto curato “Resteremo soli insieme”. In quale fase della nascita di questo vostro primo album vi siete divertiti di più?

La fase che più ci ha divertito è stata la registrazione dell’album. Giorno dopo giorno abbiamo visto le nostre canzoni prendere forma, spesso anche in un modo più figo di quello che avevamo in testa.

L’armonia di “Resteremo soli insieme” è un riflesso dell’amicizia che vi lega. Gioie e dolori della collaborazione artistica tra amici ne abbiamo?

Noi tre ci conosciamo dalle scuole medie. Siamo prima amici e poi membri di una band. Secondo noi questa cosa ci porta a lavorare meglio, nonostante si passi molto tempo a dircene di tutti i colori. Ecco, forse questi sono i “dolori”. Alla fine, però, riusciamo sempre a metterci d’accordo, anche se spesso ci vuole tempo. Per esempio, abbiamo appena deciso che modello di magliette utilizzare per il nostro merchandising dopo averne parlato per quasi un mese.

Esiste la vostra traccia preferita? Quella che nei live suonate con più partecipazione e trasporto?

Ognuno di noi ha la sua preferita. Quelle che non facciamo mai mancare nei nostri live sono “Chiara”, “Senza Sentire” e “Vivere di Attimi”, perché sono quelle che più ci prendono sul palco a livello emotivo.

Se vi dicessi la parola “mito” a quale artista pensereste?

Tutti noi abbiamo i nostri “miti”, forse quelli che più ci mettono d’accordo sono Cesare Cremonini, gli Afterhours, John Butler, i Verdena e i Negramaro.

Con un background di contest simile al vostro, avete maturato una certa esperienza nonostante la giovane età. Che consigli dareste a chi come voi sta lottando per emergere?

Forse non siamo le persone più adatte a dar consigli, solitamente li riceviamo! Comunque pensiamo che la cosa migliore per una band che, come noi, vuole emergere sia fare più concerti possibile, perché è il miglior modo per farsi conoscere e per migliorare il proprio spettacolo.

Voi giovani artisti siete sempre strabordanti di novità. Sicuramente avete un sacco di progetti in mente. Svelatecene qualcuno!

Ora le nostre energie sono concentrate a preparare uno spettacolo che possa lasciare il segno per il release party della versione fisica di “Resteremo Soli Insieme” in programma per ottobre. Successivamente abbiamo intenzione di far uscire un’altra versione di “Senza Sentire” prodotta qualche anno fa da Luca Vicini.

Le ultime righe sono tutte per voi. Fatene buon uso.

Vogliamo ringraziare Music.it per averci concesso questo spazio e chi ci incoraggia ogni giorno a proseguire nel nostro percorso. Un saluto caimanoso a tutti!