Sir Elton John si è trovato costretto a interrompere il concerto al Mount Smart Stadium di Auckland, Nuova Zelanda, per colpa della polmonite. Stava cantanto “Daniele”, quando a un certo punto la voce ha iniziato pian piano ad andare via. Ha dovuto interrompere l’esibizione e, in lacrime, avvertire il pubblico che non riusciva più a continuare. Mentre usciva, Elton John è stato accompagnato all’uscita dagli aiutanti, mentre il pubblico applaudiva.
Elton John: «Non riesco a cantare, devo andare, mi dispiace»
Gli era stata diagnosticata domenica stessa la polmonite atipica, infezione causata da virus e batteri. Rispetto ad altre tipologie di polmonite, fortunatamente questa è tra le più lievi. Nonostante questo, Elton John, 72 anni, non è riuscito a terminare la sua esibizione. Con una forza e determinazione invidiabili, ci ha provato comunque. Lo ha fatto per i suoi fan, per chi voleva essere lì con lui a cantare “Candle in the wind” e altri successi.
Elton John ringrazia i fan sui social
«Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al concerto di Auckland stasera. Proprio oggi [domenica] mi era stata diagnosticata la polmonite atipica, ma ero determinato a offrire il miglior spettacolo umanamente possibile. Ho suonato e cantato con il cuore, finché la voce non ha smesso di uscire»
Profondamente provato e turbato da quanto successo, il Rocketman ha postato sui social un lungo messaggio per ringraziare i propri sostenitori. Proprio lui afferma di averci messo tutto se stesso, ma purtroppo non è bastato. Ha detto ancora:
«Sono deluso, profondamente turbato e dispiaciuto. Ho dato tutto quello che avevo. Grazie mille a tutti per lo straordinario supporto e tutto l’amore che mi avete mostrato durante l’esibizione di stasera.Sono eternamente grato. Con amore, Elton XX»
Se già mentre abbandonava il palco il pubblica l’aveva salutato tra confortanti applausi, anche sui social le risposte sono state molto positive. I fan di Elton John si sono dimostrati comprensivi, e questo sicuramente aiuterà il cantante ad affrontare più serenamente la via della guarigione. Ed è quelo che gli auguriamo.