Eric Clapton, che ha compiuto 76 anni lo scorso marzo, ha pubblicato il 23 dicembre un nuovo brano intitolato “Heart of a Child”. La nuova canzone, nata grazie a una collaborazione con l’architetto e produttore cinematografico italiano Robin Monotti, nonostante non tocchi direttamente il tema della pandemia, si rivolge in maniera non troppo confortante al proprio governo, e su come si stia gestendo la situazione, tra restringimenti e vaccini anti Covid-19.
Eric Clapton e lo scetticismo su gestione della pandemia e vaccini
Non troppo tempo fa, tra l’altro, lo stesso Eric Clapton aveva pubblicato “This Has Gotta Stop”, brano in cui diceva, neanche troppo velatamente, di non essere per nulla d’accordo sul lockdown e il green pass. Dopo esserci vaccinato con due dosi di Astrazeneca l’artista aveva mandato una lettera proprio all’amico Robin Minotti, il quale l’ha resa pubblica:
«Ho avuto reazioni gravi dopo la prima dose, durate dieci giorni. Alla fine mi sono ripreso e mi hanno detto che a distanza di dodici settimane avrei dovuto ricevere la seconda dose. Invece sei settimane dopo mi hanno richiamato. Inutile dire che le reazioni sono state disastrose: le mie mani e i miei piedi erano congelati, insensibili, praticamente inutili. Per due settimane ho temuto di restare paralizzato senza poter suonare. Avevano detto che il vaccino era sicuro, invece…»
Le sue parole e i testi delle canzoni hanno sicuramente spaccato in maniera considerevole anche l’opinione della sua fanbase. Lui, forte delle sue convinzioni, non ha voluto perdere terreno, ma rafforzato il proprio pensiero a riguardo: «La polarizzazione su questo tema di ha solo reso più determinato».