Il 4 marzo è l’ottantesimo anniversario della nascita di Lucio Dalla. “Che alla musica ha dedicato la vita e che dalla musica ha avuto tanto”, come afferma il teologo Vito Mancuso, amico e ammiratore delle opere del cantautore che vicendevolmente apprezzava i suoi scritti. E il ricordo di Mancuso arricchisce il volume di Paolo Jachia dal titolo “Lucio Dalla. Le più belle canzoni commentate” (Interlinea, pagine 168, euro 14).
Il volume celebra non solo la persona e la carriera del grande artista bolognese. Ma rilegge e commenta le canzoni che “ci portano al cuore del suo pensare e del suo cantare”, svelando l’ideologia e i valori anche religiosi cari a Dalla, sempre presenti nei testi se attentamente analizzati. Jachia, tra i maggiori studiosi della canzone d’autore italiana, propone un percorso analogico più che cronologico, individuando le principali tematiche che accompagnano il cantautore nella vita come nel lavoro.
Dalla musica jazz alla produzione autoriale, Lucio Dalla “porta in scena dei personaggi, li racconta, li fa vedere, li fa parlare attraverso la sua voce e le sue canzoni” con quell’enfasi e teatralità che lo contraddistinguono e rendono unica la sua arte. E poi c’è la fede e la ricerca di Dio negli ultimi: emerge così un nuovo punto di vista per riscoprire il personaggio attraverso le sue stesse parole, perché, come afferma lo stesso Dalla, “esiste più musica nelle parole che nelle note”.