Trentanovenne e bosniaco l’uomo arrestato nelle ultime ore dalla polizia di Dresda. Sembra sia coinvolto nell’attacco terroristico del 2015 al Bataclan di Parigi. Gli altri kamikaze si erano fatti esplodere tutti in quella tragica notte d’autunno di quattro anni fa, lui dovrebbe essere l’unico sopravvissuto tra i responsabili. Impossibile dimenticare quella tragica notte della capitale francese. Un attacco dimostrativo, diversi focolai, una delle tante ferite ancora aperte nel cuore dell’Europa. I terroristi dicevano fosse per Allah, per la Siria. Ma sono sempre i civili a fare le spese di un quadro geopolitico disastroso. Qualcuno volle persino vedere nell’attacco terroristico al Bataclan una punizione per lavare i peccati di un certo lassismo morale. Tanto bigottismo per una coincidenza.
L’attacco al Bataclan ebbe inizio mentre gli Eagles of Death Metal suonavano “Kiss the Devil”
Il panico e l’impotenza (spesso accompagnate da una buona dose di ignoranza) provocano slittamenti di responsabilità inaccettabili. Non è per colpa di un certo spirito di trasgressione che 90 persone persero la vita nello storico teatro di Parigi. Altrettante vite si consumarono, dedite a passatempi considerati più accettabili di un concerto rock. È ridicolo come in alcuni momenti oltre ad asciugarsi le lacrime in quanto possibili vittime sia anche necessario discutere e difendersi sul «perché eri lì?». I membri degli Eagles of Death Metal, che forse avranno sempre il proprio nome legato all’attentato al Bataclan, non stigmatizzarono di certo Parigi per questo.
Arrestato sospetto a Dresda, in Germania, per l’attentato del 2015 al Bataclan
Non aspettarono a far sentire la propria vicinanza a chi è rimasto. Lo fecero il 7 dicembre, aprendo il concerto degli U2 a Parigi. Inoltre, in memoria di quella tragica notte al Bataclan, gli Eagles of Death Metal, hanno portato avanti una serie di iniziative di beneficienza. Infatti hanno devoluto il ricavato dalla vendita “I Love You All The Time”, reinterpreata da importanti nomi del panorama musicale, alla sponsorizzazione di musicisti emergenti sprovvisti di major a supportarli. Sempre su questa linea di cooperazione, amore e comunità vanno i messaggi di solidarietà della band e del mondo della musica. Da quella notte nessuno degli artisti che al Bataclan aveva lasciato un pezzo di esperienza ha mai smesso di tenere viva la memoria e di sottolineare il ruolo aggregativo della musica.