Gianni Maroccolo presenta “Alone vol. IV – Mente”, il nuovo lavoro in studio uscito il 17 giugno. Questo disco va a chiudere il primo ciclo del progetto del “disco perpetuo” iniziato nel 2018 e arrivato instancabile fino ai giorni nostri.
“Alone vol. IV – Mente” riprende un po’ quelli che erano i canoni stilistici del precedente lavoro: un sound che si snoda tra la new-wave e l’ambient, con momenti di furiosa rabbia punk che si alternano a momenti più rilassati tra sonorità ipnotiche ed eteree.
Come per il precedente lavoro, da noi recensito, siamo davanti a un disco raffinato e ricercato. Ogni singola sfumatura sonora e concettuale messa in campo da Gianni Maroccolo fa parte di un mosaico più ampio che in un sofisticato gioco di luci e di ombre dà forma a questo disco.
“Alone vol. IV – Mente” di Gianni Maroccolo è un viaggio tra intensità e pathos
Anche per questo nuovo capitolo del disco perpetuo, questo artista gioca sull’intensità e sul pathos, portando in scena un’emotività sonora e concettuale che diventa ossatura della narrazione stessa. Parole e suoni si mescolano e danno vita a un immaginario nitido e violento di questo viaggio oscuro e affascinante. Ritorna il “buon vecchio” gusto di emozionarsi davanti a un’opera. L’ascoltatore si trova “schiacciato” tra i brani di “Alone vol. IV – Mente” e li vive sulla propria pelle e nelle immagini che riesce a costruire un brano alla volta.
Altro leitmotiv nell’opera di Gianni Maroccolo è questo sound costruito sul contrasto e sulla suggestione. Sonorità acide e affilate si scontrano con i momenti di lucida riflessione sonora e concettuale, per dare vita a un’esplosione di sensazioni forti e affascinanti, che fanno riflettere ed entrare in simbiosi con l’artista. È forse proprio questo uno dei punti di forza di questo artista: l’innata capacità di creare una simbiosi, un legame forte, con l’ascoltatore. Un rapporto a due direzioni, basato sui suoni e sulle sensazioni che colpiscono dritto in faccia e lasciano storditi e incantati da questo complesso universo sonoro.
Un ascolto complesso che ha bisogno di tempo e riflessioni
Come per i precedenti dischi, anche qui ci troviamo davanti a un ascolto complesso che ha bisogno dei tempi giusti e delle giuste riflessioni per essere assimilato e compreso nella sua totalità. “Alone vol. IV – Mente” è un composto sonoro e concettuale denso e corposo, che richiede solenne concentrazione e attenzione al dettaglio fuori dal comune; ma una volta dedicatogli il tempo che merita, la soddisfazione sarà totale.
Gianni Maroccolo ha portato in musica l’inquietudine dell’eterna ricerca sonora e ne ha fatto il suo scopo. “Alone vol. IV – Mente” ci spinge verso l’eterno cercare quel significato e quel significante all’interno delle cose. Il disco è una spinta verso la “smania” e l’inquietudine della ricerca del sapere che viene qui sapientemente riportata in notazione musicale.
Quest’opera in tutta la sua interezza dovrebbe essere esplorata a fondo e apprezzata solamente da chi riesce a dare il giusto valore alle cose e il giusto tempo alla riflessione. L’ascolto è consigliato a chi è alla ricerca di un viaggio sonoro raffinato e sofisticato; a chi non è alla ricerca di facili ascolti ma è alla ricerca di qualità e spessore sonoro e concettuale.