Gibilrossa
“Il paesino di Gibilrossa (da cui ha preso il nome d'arte, ndr) è la mia base creativa, una casa insediata tra le montagne di Palermo. Gibilrossa è per me un’idea romantica, un luogo dove si respira calma e leggerezza.”

GIBILROSSA: “In una casa in Sicilia, lontana dal mondo, ho scoperto la mia musica”

Giorgio Minasola, in arte Gibilrossa, benvenuto su Music.it! Per rompere il ghiaccio ci racconti un divertente episodio legato alla tua carriera, o alla musica in generale?

Il nome Gibilrossa non è comune. Per chi lo legge in inglese diventa subito Ghibilrossa, chi è italiano pensa subito a Gibilterra o in Sicilia a Gibilmanna. Immagina in quanti modi diversi mi sono trovato a essere chiamato o presentato su un palco!

La frazione di Gibilrossa è tanto importante per te che decidi di assumerlo come nome d’arte. Ci racconti cosa rappresenta per te quel piccolo borgo di collina, dove si contano circa 100 abitanti?

Pensavo fossero anche meno di 100! Lì, in quella casa lontana dal mondo, ho sperimentato la vita e scoperto la mia musica. È come se fosse un prolungamento della mia persona.

Ma parliamo un po’ di musica, e precisamente del nuovo singolo di Gibilrossa, “Principianti”. Ci racconti come nasce questo brano e della sua dolce melodia, accompagnata da parole quasi sussurrate al vento della collina?

“Principianti” è nata una domenica, la mattina è nata la musica nella mia piccola mansarda a Torino. Il testo è nato nel pomeriggio durante un viaggio in treno verso Cuneo, lo stesso tragitto che sto facendo anche adesso. Avevo appena finito di leggere il racconto omonimo di Raymond Carver e mi sono immaginato due amanti in una casa, immersi nel verde accanto ad un fiume. Due persone che vivono la propria quotidianità riuscendo ad apprezzarne la semplicità.

Immaginiamo che dopo questo bel brano seguirà un album. E che le tue influenze musicali, e la propensione verso il folk rock, sia italiano che britannico, incideranno, poi, sul risultato finale. Sarà così o ci stupirai?

Questa canzone è un inizio, come se ci trovassimo in un sogno di prima mattina. Nella traccia successiva ci svegliamo e cominciamo a passeggiare per la città.

Mettiamo che tu, Giorgio, ti approcciassi per la prima volta all’artista Gibilrossa. Come un ascoltatore qualunque. Dopo aver ascoltato “Principianti”, quale sarebbe l’aspetto artistico che ti colpirebbe di più?

Ne apprezzerei le influenze e la capacità di proporre qualcosa di molto diverso rispetto all’omologazione del pop attuale.

Abbracciamo un attimo musica e tecnologia. Cosa ne pensi dei social networks come forma di intrattenimento e veicolo di pubblicità per la musica?

Uno strumento potentissimo e pericolosissimo. Da una parte c’è l’incredibile possibilità di far conoscere la propria arte ad un gruppo di persone molto ampio ma allo stesso tempo selezionato. Dall’altra vedo tantissimi presunti artisti con migliaia di like e/o di ascolti Spotify molto spesso palesemente fake.

Come ha modificato i tuoi piani artistici questo periodo di restrizioni? Avevi progetti per questa estate che sono saltati?

Certamente prevedevo di portare in giro queste canzoni. Ma in realtà sono stato felice di aver avuto il tempo per concentrarmi sulla scrittura di nuove canzoni e sulla fotografia

Cosa ti piace ascoltare, nei tuoi momenti liberi, tra le opere degli altri artisti? Hai preferenze tra gruppi o cantanti contemporanei?

In questo momento sto viaggiando e sto ascoltando per la prima volta il nuovo album di Bibio. Ci sto piacevolmente trovando dei richiami ai Penguin Cafe Orchestra, ma Bibio lo adoro da sempre

Se ti chiedessi di descrivere l’artista Gibilrossa con una citazione celebre, quale sceglieresti?

“…ma questo uccello ha costruito presso di me il suo nido: perciò lo amo e lo stringo al petto. Cosi devi balbettare e lodare le tue virtù”. (Nietzsche da “Cosi Parlò Zarathustra”)

Grazie Gibilrossa, le nostre domande sono terminate, ti salutiamo ringraziandoti per averci concesso un po’ del tuo tempo. Lasciamo a te lo spazio per aggiungere ciò che vuoi e, magari, per fare un saluto ai tuoi fan e alle persone che seguono Music.it.

Grazie a voi, è stato bello condividere con voi questo viaggio in treno. Che poi è lo stesso tragitto che ha ispirato “Principianti”. Ciao e a presto!

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