GINEZ E IL BULBO DELLA VENTOLA: "L'ULTIMA CENA è un album intimo"
Ginez E Il Bulbo Della Ventola, un nome che evoca suggestioni inafferrabili, un viaggio nei suoni caldi e avvolgenti che caratterizzano la band.
Ginez E Il Bulbo Della Ventola, un nome che evoca suggestioni inafferrabili, un viaggio nei suoni caldi e avvolgenti che caratterizzano la band.

GINEZ E IL BULBO DELLA VENTOLA: “L’ULTIMA CENA è un album intimo”

Diamo il benvenuto su Music.it ai Ginez E Il Bulbo Della Ventola. Iniziamo questa intervista chiedendovi, per rompere il ghiaccio, se c’è qualche aneddoto divertente che vi riguarda e che volete rivelarci.

Più che parlare di particolari aneddoti riguardo Ginez E Il Bulbo Della Ventola, ci piacerebbe evidenziare una cosa importante. Per tutto quello che riguarda la nostra attività artistica sia in studio sia dal vivo, è sempre presente una buona dose di divertimento e leggerezza.

Dopo il successo di “..Canzoni, Bottiglie E Altre Battaglie”, che ha segnato il vostro debutto, ecco “L’Ultima Cena”. Un nuovo album con delle differenze rispetto al primo. Dopo esservi presentati nel disco d’esordio, questo ci sembra un po’ più intimo.

Senza dubbio “L’Ultima Cena” è un album più intimo e personale e perciò meno orientato alle dinamiche festose e bohemien che avevamo proposto in “..Canzoni, Bottiglie E Altre Battaglie”. La ricerca svolta per il nostro secondo disco è più improntata verso l’introspezione. Però dobbiamo riconoscere che anche qui non mancano alcune atmosfere che rimandano a quelle dell’album di esordio.

Siamo al terzo singolo estratto da “L’Ultima Cena”, nuovo disco dei Ginez E Il Bulbo Della Ventola. Raccontateci questa splendida espressione metaforica che è “La Vanvera”.

Come alcuni di voi già sapranno, la vanvera era uno strumento in voga intorno al 1700. Utilizzato dalle dame dell’alta società per impedire la fuoriuscita di suoni e odori molesti (da dove potete ben immaginare). Da qui il detto “parlare a vanvera”. La canzone rappresenta il bisogno della società, oggi come allora, di nascondere o eliminare qualsiasi atteggiamento che possa risultare sconveniente. Accettando perfino qualcosa di assolutamente scomodo. Una canzone ironica che fa riflettere sull’ipocrisia e il perbenismo in tutti quei contesti dove l’apparenza risulta essere più importante della sostanza.

Il videoclip che accompagna il nuovo singolo “La Vanvera” è satirico e dissacrante. Mette in contrapposizione l’apparenza e la sostanza delle cose e della vita di tutti i giorni. Abbiamo apprezzato molto la fotografia del video.

Siamo contentissimi del risultato del videoclip che è riuscito a cogliere nel segno l’atmosfera e l’intenzione del brano. È stato un lavoro molto complesso, che ci è costato molto impegno, ma che ci ha dato enorme soddisfazione. L’ottimo risultato per quanto riguarda la realizzazione tecnica va attribuito al pregevole lavoro svolto dal regista Matteo Di Maria.

Siete una band sicuramente fuori dal comune. Il vostro stile è riconoscibile, e molto cantautorale. Ma vorremmo chiedere ai Ginez E Il Bulbo Della Ventola a quale degli artisti del passato, o anche contemporanei, si sentono più vicini. Come visione della musica e modo di comunicare, soprattutto.

Non possiamo negare le nostre radici legate ai grandi cantautori italiani. Nel contempo ci sentiamo influenzati anche da ritmiche talvolta latine, talvolta swing, con uno sguardo alla musica popolare.

Abbiamo imparato a conoscere Fabio Pollono, ma da poco nei Ginez E Il Bulbo Della Ventola c’è un nuovo chitarrista. Facciamo le dovute conoscenze con Aliano De Franceschi, presentatecelo.

Elemento fondamentale nel nostro modo di arrangiare i pezzi è sempre stato la chitarra. Il grande Fabio Pollono ha saputo dare un’impronta molto personale e caratteristica alla nostra band. A lui è subentrato Aliano De Franceschi, un chitarrista di pregio, compositore di canzoni e ottimo interprete. Con il suo ingresso sta creando nuove dinamiche con la sua personale interpretazione dei brani, ma sempre mantenendo integre le caratteristiche originarie della band.

Ipotizziamo che vi imbattiate nella lampada di Aladino e strofinandola esca il Genio concedendovi un solo desiderio. Sceglietene uno, come band, che vorreste vedere realizzato nei prossimi dieci anni.

Il nostro desiderio è quello di mantenere sempre la possibilità di poter produrre i nostri lavori in piena autonomia. Per poi poterli presentare al pubblico con eventi dal vivo.

È chiaro a tutti che un musicista viva di musica, e per la musica. Ma voi, cari Ginez E Il Bulbo Della Ventola, quando non siete rapiti dall’arte dei suoni, che cosa amate fare?

Ognuno di noi svolge un lavoro. La sola musica non ci permette di sostenerci. Ma questa situazione ci consente di esprimerci liberamente nelle modalità che sentiamo più vicine e adatte alla nostra ricerca artistica. Senza l’obbligo di cedere ad alcun tipo di pressione da parte dei circuiti commerciali.

Come la mettiamo con il blocco degli eventi dal vivo? Avete qualcosa in mente per continuare a promuovere il vostro nuovo disco?

Come si può facilmente intuire, il blocco degli eventi live anche per noi è stato un colpo non indifferente. La cosa positiva è che stiamo lavorando a nuovi brani anche grazie alla collaborazione di un nuovo elemento del gruppo. Con piacere riveliamo in anteprima sulla vostra pagina l’ingresso nel gruppo di un altro grandissimo chitarrista e arrangiatore. Si tratta di Mario Cau con il quale avevamo già collaborato in passato e che ora è diventato parte integrante del gruppo.

Ginez E Il Bulbo Della Ventola, le nostre domande sono terminate. Nel dare il benvenuto nella band a Mario Cau vi salutiamo e ringraziamo per averci concesso un po’ del vostro tempo. Lasciamo a voi lo spazio per aggiungere ciò che volete e, magari, per fare un saluto ai vostri fan e alle persone che seguono Music.it.

Grazie a voi per averci ospitato e grazie a tutti quelli che ci seguono. Vi invitiamo calorosamente a partecipare ai nostri prossimi eventi live e a seguirci sui nostri canali social.