Gli IMPERATORI fanno risorgere l'elettronica a suon di KARMAROCK (Album)
Gli Imperatori in una foto promozionale di Francesco Cosenza.
Gli Imperatori in una foto promozionale di Francesco Cosenza.

Gli IMPERATORI fanno risorgere l’elettronica a suon di KARMAROCK (Album)

Prendete i Subsonica. Buttateci dentro un po’ di Cut Copy, un po’ di Junior Boys, un po’ di sonorità anni ’80 e ’90, e avete fatto gli Imperatori. C’è addirittura un accenno di Placebo in “Jellobrain”, la ballad dell’album. Insomma, questi Imperatori sono proprio un sacco di cose.

Tutte cose buone, sia chiaro. “Karmarock”, il primo disco inciso dagli Imperatori, è composto da otto tracce molto interessanti. Con me vincono facile, perché amo l’elettro-rock, ma al di là dei gusti personali il lavoro del duo cosentino è decisamente notevole, nonostante sia un esordio.

Sembra che i due ragazzi abbiano trovato al primo colpo il sound giusto. Il loro stile è abbastanza riconoscibile, seppur non proprio originale in tutti i suoi aspetti. In certi brani sembra addirittura di percepire la voce di Samuel dei Subsonica, in un modo che quasi rasenta l’imitazione.

Gli Imperatori hanno tutte le carte in regola per rilanciare con “Karmarock” un genere, quello dell’elettro-rock, che in Italia è rimasto chiuso in soffitta.

Ma a parte qualche piccola sbavatura, gli Imperatori hanno tutte le carte in regola per rilanciare un genere, quello dell’elettro-rock, che in Italia è rimasto chiuso in soffitta per un bel po’ di tempo. Sono certo che una maggiore maturità stilistica potrà giovare moltissimo a questi due ragazzi, che hanno tanto da dire e da urlare al mondo.

Ho apprezzato molto anche lo sforzo di intrecciare brani con testi in italiano ed altri con testi in inglese, amalgamandoli in maniera omogenea e appropriata. Non è facile mantenere la stessa intensità emotiva passando da una lingua all’altra, ma “Karmarock” esplode con una considerevole forza in ogni sua traccia.

In ultima istanza, vorrei sottolineare come questo disco funzioni già dalla copertina: la cover art è mistica, conquista lo sguardo e getta le basi del mood di tutto l’album. Un artwork che esporrei volentieri nella mia stanza.

Insomma, bravi bravi questi Imperatori, che ci invitano quanto mai a credere che siamo gli unici e soli sovrani di noi stessi: una grande verità, troppo spesso offesa e banalizzata.

[one_half]

 

IMPERATORI

KARMAROCK

7 ottobre 2018

Crow Records

[/one_half]

[one_half_last]

[/one_half_last]