Si sa che in Italia non seguire qualunque tipo di tradizione può essere visto come alto tradimento. Ma scavalcare i confini non è forse l’aspirazione più grande di ogni forma di arte, musica compresa? Così ascoltando “You On The Other Hand” del trio synth pop GOØD FALAFEL non possiamo davvero immaginare di trovarci davanti a una band italiana. Non abbiamo la parola innanzitutto, a partire dal nome della band. E neanche le canzoni sono state scritte in italiano. Non abbiamo neanche quella tradizione melodica che tanto ha fatto la fortuna della musica nostrana, né il genere alternativo a cui siamo abituati oggi. Eppure l’accuratezza che i GOØD FALAFEL hanno avuto per il loro nuovo lavoro può trovare un inquadramento all’interno di ogni tipo di discografia.
“You On The Other Hand” ha quell’immediatezza che riesce a superare limiti territoriali e servirsi della sola musica per trasferirsi nelle corde emotive dell’ascoltatore. Il trio siciliano formato da Laura Messina, Vincenzo Schillaci e Sergio Schifano, gioca con sonorità elettro pop un po’ figlie degli anni Ottanta unite alla voce femminile sensuale e ipnotica. Un mix tra musica scandinava, l’estro di Björk e gli echi degli M83, in grado di trasformare l’ascolto in un viaggio etereo e per niente cupo. Le otto tracce che compongono “You On The Other Hand” corrono senza aver bisogno della comprensione del testo. A suggerire le emozioni che i GOØD FALAFEL vogliono trasmettere spetta unicamente alla sincronizzazione dei suoni, ai beat e alle melodie del sintetizzatore.
Ascoltando “You On The Other Hand” del trio synth pop GOØD FALAFEL non possiamo davvero immaginare di trovarci davanti a una band italiana.
Ad anticipare il primo LP della band, è il singolo “Hide” a cui spetta l’arduo compito di trasportare l’ascoltaltore in questo viaggio. Da qui in poi ci troviamo di fronte a canzoni che si susseguono tra loro in maniera fluente e perfetta. La maturità dei GOØD FALAFEL è davvero sorprendente e non smette di stupire dalla prima traccia fino all’ultima, “Salted Lake”. Il sapore internazionale che si respira per tutto l’album è il grande pregio dei tre siciliani che scelgono respiri ampi e liberi per comunicare con il pubblico. “You On The Other Hand” si trasforma così in un vero e proprio viaggio nell’inconscio senza intaccare la serenità dell’ascoltatore. Un ritorno innocente e allo stesso tempo nostalgico a quei momenti della nostra vita che non sapevamo quanto ci mancassero.
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GOØD FALAFEL
YOU ON THE OTHER HAND
19 dicembre 2018
Pistacho, Qanat Records | Good Fellas
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