GRAND VAGUE HOTEL: "In questo caso la luce in fondo al tunnel è stata regalata dal dolore stesso"
I Grand Vague Hotel in uno scatto promozionale.
I Grand Vague Hotel in uno scatto promozionale.

GRAND VAGUE HOTEL: “In questo caso la luce in fondo al tunnel è stata regalata dal dolore stesso”

Ciao Grand Vague Hotel! Noi di music.it siamo un po’ abitudinari e usiamo iniziare le nostre interviste con la stessa formula. È mai successo qualcosa di divertente/imbarazzante durante le vostre esibizioni?

Nicolò: Per quel che mi riguarda sono sempre abbastanza immerso nel mio mondo prima e durante un concerto. È capitata una situazione in cui uno del pubblico ci ha chiesto un brano di Vasco Rossi… può essere considerata “divertente” come cosa?

Daniel: Durante un concerto dedicai un brano a Diana, una carinissima ragazza presente tra il pubblico. Ero sufficientemente sopra le righe da non ricordarmi che, quella sera, era presente la mia allora compagna.

Band comasca, nati nel 2015, in questi anni avete rivisto più volte la vostra formazione. Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia. È così? Oppure ci sono stati cambiamenti anche nella vostra idea iniziale di gruppo?

N: Diciamo che l’idea di base muta continuamente, non c’è una regola prestabilita ecco. Basta fare e creare un qualcosa che piaccia a noi in primis, con tutte le infinite sfumature possibili.

D: Certo, cambia, tutto cambia. Credo tutto cambierebbe anche nel mantenimento della stessa formazione. Naturalmente ci vuole sempre una predisposizione per comprendere le attitudini di ognuno in modo da rendere ogni idea di partenza un’idea collettiva.

Il vostro ultimo singolo “Immagina” parla di dolore ma anche della forza necessaria per accettare una perdita e andare avanti. C’è sempre una luce in fondo al tunnel?

N: Credo di sì, e dopo la luce un altro tunnel e poi luce ancora…è un circolo infinito così secondo me.

D: In un certo senso “Immagina” si sviluppa esattamente su questo concetto perciò la domanda si risponde da sé. Come dire? In questo caso la luce in fondo al tunnel è stata regalata dal dolore stesso, in altri casi, boh…

Un utente apre YouTube e finisce con il vedere il vostro videoclip “Immagina” girato da Lory Muratti. Se poteste scegliere il video successivo, quel video correlato, chi scegliereste?

N: Direi “Colossus” degli Idles, si legherebbe bene alla coda di “Immagina”.

D: Sceglierei un video dei PopX, band trentina, un loro video qualsiasi…

Oltre ad “Immagina”, avete presentato anche “Prestige”, il singolo di una sorta di lato b. Anche qui torna una base strumentale forte e carica ma meno dark. Come e perché avete pensato l’uscita in simbiosi di questi due pezzi?

N: “Prestige” era un brano fisso dell’album in principio, col tempo però si è ritrovata scartata, non rende sonoramente come avremmo voluto, così come altri brani rimasti fuori da quello che sarà il nostro disco.

Dovete presentare un portfolio musicale, una sorta di storia illustrata che vi rappresenta. Quali live, artisti, canzoni inserite?

N: Live: The Flaming Lips del 2017 all’Alcatraz di Milano; Artisti: Matt Mahurin; Canzoni: “STG” dei Motorpsycho / “Glass Onion” dei The Beatles.

D: Live: Paolo Conte, 2016, Vittoriale di Gardone Riviera, col Garda sullo sfondo, in sostanza darei qualsiasi cosa per suonare in quella situazione, con quell’atmosfera, con l’odore del lago, che m’aiuta sempre…; Artisti: Leonard Cohen (si, l’ho sparata grossa); Brano: “Je Suis Venu Te Dire”, Serge Gainsbourg / “L’ete Indien”, Joe Dassin.

“Immagina” è l’anticamera del vostro album che uscirà ad autunno 2020. State pensando già all’organizzazione di un tour? O aspettate ancora un po’ che si calmino le acque?

N: dobbiamo per forza di cose navigare a vista, buttare fuori un disco senza poter suonare dal vivo per una realtà come la nostra (e molte altre, chiaro) sarebbe deleterio oltre che frustante. Vedremo, non possiamo di certo escludere l’eventualità di rimandare al nuovo anno purtroppo.

D: naturalmente l’uscita del disco sarà condizionata dall’andamento generale delle scene, personalmente ci piacerebbe poter ricominciare a suonare in qualche situazione privata, per gli amici, ad ora è ciò che avremmo la possibilità di fare.

Bene. La nostra intervista è giunta al termine. Potete usare questo spazio per chiedere qualsiasi cosa al nostro pubblico, rimanendo sempre nei limiti del buon costume.

N: un Laphroaig, liscio, grazie

D: con ghiaccio, su una terrazza affacciata sul Lago di Lugano…