Nostalgico e sorprendente, fuori dal tempo come in un sogno. “Tied” è il disco d’esordio dei Linda Collins, un collettivo che vede protagonisti una schiera di talentuosi artisti, tutti legati da un’acuta sensibilità e sublimità artistica. Le connessioni tra persone non sono mai casuali e questo album ne è la dimostrazione. Gli artisti che hanno lavorato e reso possibile questo progetto, hanno alle spalle territori d’origine e progetti musicali differenti. Il collegamento tra variegate realtà è fondamentale per il procedere delle cose, per l’evoluzione dell’arte stessa.
Non definibili con un unico genere, la musicalità dei Linda Collins ricorda qualcosa dal sapore antico, ormai raro, mescolando indie-pop, post-rock e pulsazioni electro. “Tied” contiene dieci brani in inglese dall’istinto graffiante, ma dall’animo delicato. Dall’intrinseca forza emotiva, questi brani sono un pot pourri di autorevolezza e dolcezza. Nell’album c’è “First Step #1”: ipnotico e surreale, proprio come in un sogno. Basso incisivo, ritmica martellante, la chitarra nel finale si fonde con un serafico coro. La stessa atmosfera si percepisce in “First Step #2”, ma dal canto ancora più leggero e con una profonda, abissale, calma. La presenza del flauto traverso rende tutto più candido e leggiadro. Appoggi morbidi, delicati e dalla profonda intimità è “Overrated #1”; tratti più psichedelici nella seconda versione, “Overrated #2”.
“Tied” è il disco d’esordio dei Linda Collins, un collettivo di talentuosi artisti, tutti legati da un’acuta sensibilità e sublimità artistica
Non si può non citare la magica irruzione della tromba di Ramon Moro, della sua pacata armonia e raffinata bellezza nel brano strumentale “For Linda”. Particolarmente toccante è “Sometimes” in cui quel sentimento di mancanza causata dalla distanza fisica tra persone – tema molto attuale – viene amplificata e, allo stesso tempo, colmata. «We already know we’re tied together», si potrebbe definire come un modo particolarmente umano di essere distanti, ma uniti. «We could never go back», recita il testo delle due versioni di “Kind”; questo brano rimanda a quelle radici più recondite che non si posso cancellare, le stesse da cui si trae ogni giorno la forza, le stesse che guidano verso il futuro.
Programmazione e arrangiamenti tradizionali si fondono per dare vita a brani uniti da un mood malinconico, un’atmosfera soffusa presente in quasi tutti i brani. È incredibile come la musica possa far sentire così immensamente soli, a luci spente e fuori dal mondo; e così forti ed uniti come in un collettivo, legati dal grande senso di appartenenza che essa crea. Da questo concept si sviluppa l’opera prima della formazione torinese Linda Collins, distribuita dalla Urtovox Records. “Tied” colpisce al primo ascolto per il suo essere “altro”, per quel vuoto e senso di isolamento che crea intorno a chi lo ascolta. Un ascolto che richiede attenzione, o meglio, trasporto e immedesimazione.