Profetico e spirituale, “Space Monkeys” è un ritorno alle origini; esistenziale e viscerale, si distanza dal tempo e dallo spazio per ricercare e ricreare quella che è la vera essenza dell’uomo. Classe 1995, Antonio Francesco Daga, in arte Antonio F, debutta da solista con l’EP “Space Monkeys”, cinque brani inediti in cui grazie al vocal looping l’unico strumento utilizzato è la voce dell’artista. Essenziale eppure completo, variegato su un tessuto sonoro compatto e coerente; coro dopo coro si viene a creare un’atmosfera onirica, primitiva, selvaggia e pura. Questo EP, per il sound e l’originalità, colpisce al primo ascolto, ma colpisce soprattutto per l’ineludibile verità che porta in grembo. Impossibile rimanere indifferenti.
Il cantautore nato a Sassari, vive ad Alghero dove inizia a cantare in diversi progetti hard rock alla tenera età di dodici anni. Successivamente conosce il suo attuale chitarrista Fabrizio Zara, con il quale dal 2013 intraprende una carriera cantautoriale che lo avvicina al mondo dell’indie. Con “Space Monkeys” Antonio F decide di allontanarsi, distanziarsi, per osservare ed osservarsi, approfondire ed indagare l’uomo che seppur dotato di ragione e coscienza non prescinde dal proprio lato più animale, esattamente come una scimmia. Il rapporto col passato, il costante confronto con le difficoltà, il sé più profondo e il mondo circostante; sono questi i temi affrontati dal cantautore in un viaggio tra cielo e terra, tra interno ed esterno.
“Space Monkeys” colpisce al primo ascolto per l’ineludibile verità che porta in grembo. Impossibile rimanere indifferenti
Un viaggio nello spazio della propria memoria e, più in generale, nella memoria dell’uomo, nella sua natura istintiva ed impulsiva, adorna di sublimi tensioni. “Space Monkeys” è un meditato ed intenso lavoro discografico, da ascoltare ad occhi chiusi fino a lasciarsi trasportare dalla profonda voce di Antonio F che si fa strumento. L’EP sembra seguire un preciso percorso logico che indirizza ed orienta l’ascoltatore in questo viaggio. Il primo pezzo, infatti, è “Aliens in Another Dimension”, una sorta di porta-passaggio, dalla breve durata, che si deve attraversare per poter entrare in quell’originaria dimensione spaziale. Un rito d’iniziazione, dunque, lontano e sommesso.
A seguire la title track dove avviene la riconciliazione, il ritorno all’origine, l’armonia tra l’essere e il mondo. Nell’esatta metà dell’album il cuore si ferma, “Broken Heart”, come una sorta di purificazione, per poi tornare a battere più forte, vero e sincero di prima. Dopo “Must Forget” l’EP si chiude con “Life”, un inno alla vita, al suo continuo scorrere e rinnovarsi giorno dopo giorno. Ascoltare “Space Monkeys” significa perdersi, riflettere e ritrovarsi, il tutto per tredici eterni minuti in uno spazio di profonda e sincera verità.