I Funkin' Donuts si esibiscono durante il release party di "Neverending Funk".
I Funkin' Donuts si esibiscono durante il release party di "Neverending Funk".

FUNKIN’ DONUTS: “La vita musicale ti porta inevitabilmente a sperimentare sempre qualcosa di nuovo”

Funkin’ Donuts benvenuti su Music.it. È nostra tradizione iniziare l’intervista con una richiesta particolare. Diteci qualcosa che solo pochi sanno!

Inizierei citando un elemento che pochi hanno notato e che ancora meno persone hanno compreso fino in fondo. Nella copertina di “Neverending Funk”, il nostro ultimo album, è presente un’equazione matematica: X = (R + rcosp)cost. Questa rappresenta una delle tre equazioni parametriche del toroide, un solido matematico che ha la forma di una ciambella. Come vedete siamo appassionati di ciambelle in tutte le loro forme. Talmente appassionati che in ogni nostro concerto distribuiamo gratuitamente ciambelle americane al pubblico presente!

Siete un gruppo dal sound decisamente variegato. Come siete arrivati al perfetto equilibrio che traspare dai vostri brani?

Il nostro sound prende inevitabilmente spunto da tutti gli artisti che hanno segnato la storia del funk: James Brown, Parliament, Funkadelic, Stevie Wonder, Sly & the Family Stone. Senza però dimenticare le sonorità più moderne dei Red Hot Chili Peppers e dei nostrani Calibro 35. Il nostro intento è stato quello di coniugare tutte queste influenze e inserirle nei brani che hanno composto “Neverending Funk”. In verità, ognuno di noi ha dei miti musicali che divergono molto fra loro e, per dirla tutta, molto spesso non si accomunano neanche nei generi. Probabilmente è proprio questa differenza culturale, in ambito musicale, che ci spinge a cercare una soluzione comune riassumibile appunto nelle nostre canzoni.

“Neverending Funk” è un disco pieno di ricordi, a partire dal titolo, dalla copertina, arrivando alle melodie. Sono state reinterpretate in modo decisamente moderno. Parlatemi del disco e di come i Funkin’ Donuts sono legati al passato.

“Neverending Funk” vuole, esagerando, ricordare cosa sono stati per noi gli anni ’80 o giù di lì. Le grafiche del digipack, curate interamente da Dario Pallante, sono state pensate per rievocare i nostri miti adolescenziali. Le canzoni contenute all’interno sono, come hai notato, molto variegate a livello di sound, ed ognuna porta con sé una storia e dei ricordi a noi molto cari.
Diversi brani dell’album li suonavamo già parecchio tempo prima che venissero incisi, dato che la sponsorizzazione del nostro primo album “In Case Of Emergency” ci ha portato in tour in Spagna, dove la scaletta che suonavamo live nei locali non bastava mai a coprire la richiesta del pubblico e, quindi, avevamo necessità di coprire un minutaggio sempre più ampio.

Ormai l’album è uscito da circa un anno, state lavorando in studio ad una nuova produzione? Se sì, potete dare qualche anticipazione ai nostri lettori?

La vita musicale di una band ti porta inevitabilmente a sperimentare sempre qualcosa di nuovo per appagare la tua crescita artistica. Quindi sì, stiamo già scrivendo diversi nuovi brani che molto probabilmente finiranno in un terzo album di inediti.

Funkin’ Donuts, vi ringrazio per essere stati con noi per questa chiacchierata, e lascio a voi le prossime righe, per dirci tutto quello che ci è sfuggito in questa breve intervista!

Ci teniamo particolarmente a ringraziarvi per il tempo e l’attenzione che ci avete concessi, per aver recensito il nostro album ed esservi interessati al nostro progetto. Cogliamo l’occasione per salutarvi ed augurarvi una buon rientro dalle vacanze!

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