IOSONOCOBALTO: "Nella penombra ho trovato la mia dimensione"
La cantautrice Iosonocobalto
La cantautrice Iosonocobalto.

IOSONOCOBALTO: “Nella penombra ho trovato la mia dimensione”

Oggi sarà con noi Serena Manueddu, alias Iosonocobalto. Ben arrivata! A noi di Music.it piace iniziare le nostre interviste scendendo subito nel personale. Raccontaci allora un aneddoto legato alla musica particolarmente significativo per te, a patto che sia imbarazzante o particolare!

Ciao a tutti! Dunque, non ho un aneddoto imbarazzante, ne ho uno particolare! Ho iniziato a suonicchiare, principalmente cover, nell’estate del 2016. Facevo dei piccoli video e li mettevo su YouTube e in maniera estemporanea mi esibivo dal vivo in qualche locale a Torino. Nei primi mesi del 2017, un amico, nonché ex compagno di scuola, nonché collega di lavoro dell’epoca, mi dice che sta organizzando una serata al Cap10100 e mi vorrebbe sul palco. Me lo ricordo come se fosse ieri, il 9 marzo del 2017. Mi sentivo minuscola, sola con il mio ukulele, su quel palco immenso. Ma la sensazione era la stessa che provavo nella mia cameretta. Mi sentivo a casa. Così ho capito che la musica sarebbe stata la mia strada. Non è imbarazzante, ma non credo che capiti a tutti i novellini di passare dalla propria stanza a uno dei palchi più belli di Torino!

Iosonocobalto è molto più di uno pseudonimo. È la realizzazione in parole del tuo progetto di cantautrice, ma spiegaci meglio da cosa è nato e soprattutto cosa vuole esprimere.

Iosonocobalto è la fine di un percorso di ricerca, un rifugio, qualcosa in cui potessi identificarmi pienamente. Quando ho deciso di intraprendere la strada della musica, arrivavo da un percorso artistico legato alla pittura. Non volevo lasciarmelo indietro e ricominciare, volevo mantenere un legame e per farlo ho scelto il colore. Il blu cobalto è sempre stato il mio colore preferito e conoscendomi non è strano. È un colore che esprime tranquillità, pace e meraviglia, ma allo stesso tempo trasmette un senso di immensità, che si può tradurre in totale libertà e nell’inquietudine e irrequietezza della stessa. Il blu è un colore doppio e totalizzante. È un colore che stimola la creatività e la riflessione, è determinato e persistente e nostalgico e romantico nel senso più profondo del termine. È l’aggettivo che più si avvicina alla mia musica, perché è anche quello che mi descrive meglio.

La musica di Iosonocobalto è un posto strano in cui rifugiarsi, è un terreno a mezza via tra sogno e realtà. Atmosfere oniriche che saltano fuori tra melodie e testi. Da dove prendi queste immagini e come riesci a portarle alla luce in maniera coerente?

Non mi sono mai posta questa domanda in realtà, anzi sono molto felice di scoprire la mia “coerenza” nel restituire un immaginario! Scrivo in maniera molto libera e leggera, leggo moltissimo e ho una fervida immaginazione. Probabilmente la combinazione di questi tre elementi mi aiuta a creare uno spazio si personale, ma anche inclusivo. Mi piace pensare che anche questo sia un lascito della pittura. Quando scrivo una canzone vorrei che risultasse come un quadro esposto in una galleria. Mio, ma in cui tutti, soffermandocisi, possano trovare un pezzetto di se.

Il tuo è un tipo di cantautorato che per quanto si poggi su melodie semplici e delicate, mantiene una forte personalità grazie ai testi curati, decisi e coerenti. In poche parole, una perfetta rappresentazione in musica della femminilità. A questo proposito, ci sono delle artiste che ti hanno ispirata, soprattutto in questi ultimi anni in cui il ruolo della donna sta arrivando finalmente ad avere un propria identità?

Sì, assolutamente. Negli anni in cui ho approfondito lo studio del canto, soprattutto, ho incontrato principalmente cantautrici femminili che mi hanno fatta innamorare del loro mondo, prime fra tutte Kate Bush, ma potrei fare molti altri nomi come ad esempio Rachel Sermanni, Regina Specktor, Sharon Van Etten, Björk.

È uscito il tuo secondo singolo, “Notturno”. Un pezzo che parla di un amore adulto, ma con le atmosfere di una ninna nanna. Da dove è nata questa immagine opposta e vincente al tempo stesso?

Beh… Forse funziona semplicemente perché è sincera. È una caratteristica che fa molto parte di me, del mio modo di essere.

“Notturno” e “Insonnia” sono i due singoli che troveremo nel tuo prossimo album in uscita quest’anno. Entrambi i titoli rimandano alla stessa atmosfera. Sarà questo il tema di fondo del tuo nuovo lavoro?

Sì, è così! Tutte, o quasi tutte le canzoni che andranno a comporre “Non avere paura del buio”, sono state scritte proprio al buio! Nella penombra ho trovato la mia dimensione e una chiave di lettura per capirmi più a fondo, al buio ho fatto luce su moltissimi pensieri.

Hai già progetti in serbo per noi dopo la pubblicazione dell’album? Un tour magari?

Al momento non ho avuto molto tempo di pensare a un tour ma sicuramente mi piacerebbe progettarlo in vista della promozione dell’album!

Iosonocobalto, è stato un piacere per noi ospitarti oggi. Puoi salutare i nostri lettori come preferisci, con un pensiero o una tua citazione che ami particolarmente! A presto.

Il piacere è stato tutto mio! Vi saluto con una frase di Milan Kundera, in cui mi ritrovo tanto e che spero porti ogni giorno una piccola rivoluzione, Recita così: «Era il senso della bellezza che la liberava di colpo dall’angoscia e la riempiva di un nuovo desiderio di vivere».