Jacopo è entrato nella scuola all’inizio di novembre e da quel momento professori e pubblico hanno puntato su di lui. Eppure, nelle fasi cruciali del talent, qualcosa non è quadrato. Infatti, dal momento del torneo dei migliori fino all’assegnazione per la maglia del serale è sceso dall’essere nei primi nomi e il trattamento riservatogli nel serale, partito con non poche difficoltà a causa del coronavirus, non è stato dei migliori poiché ha sempre cantato al di sopra di altri. Sarà stata, solo, una questione di gusti della giuria?
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Puntata dopo puntata, però, Jacopo è cresciuto fino a conquistare il pubblico con il suo primo EP “Colori”. Le sette canzoni presenti mostrano uno Jacopo convincente dal punto di vista vocale ma non dal punto di vista dell’originalità. Chi lo associa ad un giovane Tiziano Ferro non commette un errore madornale. Jacopo tuttavia, per poter diventare, tale dovrà cercare una sua cifra per non farsi triturare dalla discografia italiana e, soprattutto, dovrà buttare giù qualcosa dalla sua penna. Per il momento è un interprete e il suo percorso sarà fortunato se accompagnato da autori e produzioni giuste e coerenti alla sua età. All’ EP hanno lavorato il produttore Pat Simonini e gli autori: Leonardo Zaccaria, Vincenzo Collega, Giovanni Vipra, Alessio Nelli, Lele Esposito, Elia d’Ovidio, Lisa Gambatese, Lorenzo Sarti, Piero Romitelli e Rory di Benedetto.
Non tutte e sette le canzoni di “Colori” sono memorabili, ma la loro orecchiabilità non banale gioca a favore di Jacopo. Tra tutte spiccano “Disinnescare”, “Luce e cenere” e “Cuore di mare”. Su quest’ultima bisogna fare una riflessione in più perché è un brano diverso e maturo. Scritto da Enrico Nigiotti ne si avverte troppo la presenza e non scorre fluido. Non ti cattura al primo ascolto se non sei abituato ad un certo tipo di racconto. Ecco, forse per il pubblico giovanissimo di “Amici”, abituato a cantare immediatamente i brani, non è stata la scelta più azzeccata. Avessero scelto di lanciare l’album con “Blue Monday” o la già nominata “Disinnescare”, Jacopo sarebbe arrivato in finale mettendo a dura prova la vittoria di Gaia Gozzi.
Non tutte e sette le canzoni di “Colori” sono memorabili, ma la loro orecchiabilità non banale gioca a favore di Jacopo
“Colori” è un album-biglietto da visita pop con pochi spunti musicali innovativi tranne qualche accenno di elettronica, reggae e dei sintetizzatori qua e là. Sicuramente, Jacopo avrà modo di crescere e decidere in che direzione andare con la produzione dei brani futuri. Al momento, ciò che manca a “Colori” è il cuore o perlomeno, la capacità di rendere le canzoni universali e valide per chiunque arrivi ad una delle sette traccie. Non si tratta solo di interpretazione ma di veridicità. I testi, d’ora in poi, dovranno coincidere con le esperienze vissute da Jacopo o almeno dovrà portare l’ascoltatore a credere che quelle parole siano sue nonostante le abbia scritte un’altra persona.
Inoltre, Jacopo dovrà lavorare sulla sua purezza. Non che ciò sia un punto negativo, ma rischia di non fargli comprendere i meccanismi esistenti oltre la semplice passione per la musica. Il suo percorso all’interno della scuola più famosa d’Italia è paragonabile a quello di due ragazze che, ad oggi, sono delle vere e proprie Big: Alessandra Amoroso e Annalisa Scarrone. I motivi sono essenzialmente due. L’Amoroso è una interprete e si è circondata di un team di autori costante negli anni che mettono in musica ciò che lei come persona vive. La Scarrone, savonese come Jacopo, ad “Amici” arrivò seconda perché definita la più brava ma con poca emozione.
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Con un percorso più lungo al di fuori si può riuscire a fare della propria passione un lavoro, basti ricordare che Annalisa non è arrivata ai numeri di oggi nell’immediato come suoi altri colleghi usciti dal talent. L’importante è non farsi bruciare la testa dall’ossessione della classifica o delle copie vendute perchè valgono poco. Vale chi resta se stesso con i piedi piantati a terra. Le vittorie, poi, arriveranno e saranno ancora più belle. Piccola nota al margine. In “Colori” di Jacopo c’è un potenziale tormentone estivo. Si tratta di “Se parlo di te”. Attenzione a non bruciare questo pezzo prima del tempo, perché quando si tornerà ad uscire e a ballare sulla spiaggia ci servirà una canzone che non ha più senso. Basterà un sorriso che splende se parlo di te.