«One, two. One, two, three four!»; ed è subito The Blues Brothers. Chiunque non si aspetta l’attacco di “Everybody Needs Somebody to Love” dopo questo conteggio, o è troppo giovane, o non ha mai visto il film interpretato da John Belushi e Dan Aykroyd. E noi, speriamo nella prima opzione. Ma da dove viene l’idea di creare la band e due personaggi così caratteristici?
La nascita del look dei The Blues Brothers
Il look inconfondibile dei The Blues Brothers venne pensato proprio a seguito di un concerto blues. Durante le riprese di “Animal House” – film da cui è tratta la famosissima frase di Bluto Blutarsky interpretato da John Belushi «Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare» – Dan Aykroyd, John Belushi e la moglie Judy Jacklin andarono a un concerto blues nell’Oregon.
John Belushi rimase folgorato. Insieme all’amico iniziò a studiare a fondo il genere, andandolo quindi a riprodurre musicalmente e vocalmente. La presero seriamente, talmente seriamente che anche il look doveva rispecchiare quella condizione di serietà e rigore. E da lì nacquero Jack ed Elwood Blues, con il loro inconfondibile abito, occhiali e cappello nero. Insieme a diversi noti musicisti dell’epoca, nacque la Blues Brothers Band.
Il debutto della Blues Brothers Band al Saturday Night Live
La Blues Brothers Band debuttò il 22 aprile 1978, come ospiti musicali per il Saturday Night Live. Il programma di varietà statunitense fu il trampolino di lancio per una moltitudine di star della commedia americana. Bill Murray, Eddie Murphy, Ben Stiller, Adam Sandler, e anche John Belushi e Dan Aykroyd.
I due si esibirono insieme già molto tempo prima, nel ’75. Salirono sul palco vestiti da api – e già fa ridere così, specialmente per quegli anni – per intonare “I’m a king bee”. Infatti, anche l’idea della Blues Brothers Band era nata come sketch comico, ma da quel giorno si aprirono nuove strade. Live negli anfiteatri, concerti in diretta TV, e la successiva incisione di tutte le tracce eseguite su disco. Il mondo della musica salutava i fratelli “Joliet” con estremo calore.
L’apice del successo arrivò nel 1980 proprio con il film The Blues Brothers di John Landis, dove John Belushi e Dan Aykroyd interpretarono proprio i fratelli vestito di nero. Non racconteremo la trama del film, perché, come abbiamo sottolineato, l’unica scusa per non conoscerla è che voi siate ancora troppo giovani per averlo visto
John Belushi, l’alcol, le droghe e la morte prematura
L’alcol e le droghe sono “compagni” che mai hanno abbandonato John Belushi nella sua vita. In molti, tra cui Dan Akykroyd e la moglie Judy, erano preoccupati per come malgestiva lo stress rifugiandosi negli eccessi sin dagli inizi della sua carriera. La cosa andò via via peggiorando, finché dopo due anni solamente dal successo mondiale, John Belushi incontrò la morte, esattamente il 5 marzo 1982, a soli 33 anni.
La causa fu lo speedball, ossia un intruglio di cocaina ed eroina, che però aveva proporzioni di dose sbagliatissime. Fu preparato dall’amica e cantante Cathy Evelyn Smith in stato di ebrezza a seguito di una festa alla quale i due erano presenti. Una volta che tornarono insieme al bungalow di John Belushi lui assunse la droga, si mise a letto, ma non si svegliò più.
Fu un uomo poliedrico. Sì, un grande comico, ma anche musicista e “attore di razza”, come lui stesso si definiva. In pochissimo tempo riuscì a ottenere fama e successo in tre campi differenti, unendoli in un’unica figura. Una figura geniale che continuerà a mancarci negli anni a venire.
Il consiglio del giorno è fare un rewatch di The Blues Brothers. Ed è scritto rewatch apposta, perché, inutile ribadirlo ancora ma meglio non rischiare, l’unica scusa per non averlo ancora visto è essere troppo giovani, chiaro? Ma pensandoci bene, l’età non conta. Guardatelo e basta, chiunque voi siate.