KEET & MORE: "Volevamo suonare in strada" • MUSIC.IT
Il trio Keet & More.
Il trio Keet & More.

KEET & MORE: “Volevamo suonare in strada”

Con noi oggi, i Keet & More. Benvenuti ragazzi. Iniziamo a conoscerci. Vi chiedo di raccontarmi un aneddoto particolare legato alle vostre esperienze musicali.

Ciao, piacere nostro essere qui con voi! Ce ne sarebbero tanti di aneddoti, quello che racconteremo ai nostri figli è quando zio Luca ha venduto, durante una tournée in Kentucky, l’anima al diavolo per imparare a suonare l’armonica. In realtà lo stesso ha fatto Mario ma non ha funzionato. True Story.

Il vostro è un progetto nato poco più di un anno fa. Raccontateci come vi siete conosciuti e come si è evoluta quest’idea.

All’epoca dei fatti, era il lontano 1956, Luca e Mario già suonavano insieme, quando un bel giorno l’espresso Memphis, TN, Sulmona, AQ, fece sosta a Sora, FR. Lì c’era un giovane Lorenzo che ebbe la grandiosa idea di fondare i Keet & More. Fu amore a prima vista!.
Ti assicuriamo che è proprio così che ci siamo conosciuti! Inizialmente volevamo suonare in strada come buskers, ma successivamente, e quasi per sbaglio, abbiamo iniziamo a suonare anche per i club.

Un suono country, con delle note dello skiffle inglese. Quali artisti vi hanno accompagnato in questo percorso artistico? Quali sono i vostri miti musicali?

…e ci continuano ad accompagnare! Ci ispiriamo soprattutto a band inglesi dei primi anni ’50 e ’60 come Johnny & the Moondogs (quelli che poi diventarono The Beatles, NdR) e Lonnie Donegan giusto per citarne due, ma anche tutto il versante statunitense dai grandi bluesmen come Muddy Waters, fino al favoloso King Elvis Presley!

Ho ascoltato il vostro album, “Keet & straMore”, uscito da qualche mese. È stato come vedere il Tevere trasformarsi nel Mississippi. Parlateci dei quattro brani che lo compongono.

Sì, “Keet & straMore” è uscito a Marzo 2017. È stato un EP registrato tutto d’un fiato in un solo pomeriggio, come si faceva in Mississippi d’altronde. I quattro brani raccontano di storie accadute (realmente) ad amici (immaginari). Ad esempio in “Train Keeps Rollin'” si racconta di un ragazzo che è stato beccato dai controllori senza biglietto. Mentre in Nasty Girl, di quel nostro amico tradito dalla ragazza… sta ancora piangendo!

Il vostro è un genere che non passerà mai, ma come vivete la situazione moderna, con il pop che va per la maggiore e i talent in continua ascesa?

Ci cogli impreparati poiché è una scena che non seguiamo abbastanza. Però per quello che ci è parso, il pubblico non fa distinzione di genere. Ci è capitato di dividere il palco con artisti completamente diversi da noi senza avvertire un maggiore o minore coinvolgimento di chi è venuto a vederci.

Avervi con noi è stato un piacere, vi lascio tutto lo spazio di cui avete bisogno, per aggiungere qualcosa.

Grazie per averci concesso questo spazio, è stato un piacere! Volevamo solo aggiungere che è uscito il nuovo singolo “Moody Mama”, con il video ufficiale su Youtube!