L3NTO: "Tutti noi viviamo le stesse paure, eppure riusciamo ad essere egoisti"
L3nto in uno scatto promozionale.
L3nto in uno scatto promozionale.

L3NTO: “Tutti noi viviamo le stesse paure, eppure riusciamo ad essere egoisti”

L3nto è su Music.it! Diamo inizio a questa intervista con un tuo ricordo: svela ai nostri lettori un aneddoto imbarazzante accaduto durante la tua carriera musicale!

Ciao a tutti gli amici di Music.it!
Beh, non la definirei ancora carriera essendo ancora in una fase embrionale del mio percorso. Di sicuro, andare completamente fuori melodia le prime volte in studio è stato alquanto imbarazzante, ma metto sempre tutto sul ridere quindi da parte mia non c’è mai imbarazzo, mi sento sempre a mio agio e cerco sempre di mettere a proprio agio anche le persone che ho di fronte.

Come prendono forma le tue canzoni? Prediligi scrivere alle prime luci dell’alba, al crepuscolo o nella notte fonda?

I concetti migliori li tiro fuori a fine o ad inizio giornata. La mattina presto, essendo a “mente sgombra”, scrivere mi viene piuttosto facile ed a fine giornata, quando entro in un mood di relax dopo tante ore in piedi, riesco ad essere autocritico su ciò che ho scritto la mattina. Ho bisogno di quelle fasi di cambiamento della giornata per poter avere degli input efficaci: l’alba, il tramonto e la notte; ognuno di queste mi porta a scrivere qualcosa di diverso che poi riesco a ricollegare tra loro in un unico testo, così nascono la maggior parte dei miei brani.

Quali sono i tre album che hanno segnato e lasciato un’impronta indelebile nel tuo percorso musicale? E quale quello che ti sarebbe piaciuto scrivere?

Al primo posto senza pensarci troppo “Waking up the neighbours” di Bryan Adams. Secondo posto probabilmente “The Miseducation of Lauryn Hill” di Lauryn Hill. Terzo posto metto quello che nell’ultimo periodo mi ha affascinato di più ovvero “Lost & Found” di Jorja Smith. Ce ne sarebbero tanti altri ma ho voluto elencare questi perché ci sono particolarmente affezionato e onestamente non avrei voluto scrivere nessuno di questi perché dietro a un album ci sono significati e intenzioni troppo personali, ma vorrei senz’altro prendere spunto da ognuno di questi tre per portarli nel mio mondo, nel mio album.

«Luca aiuta per sempre la vita è fatica e si suda» canti nel tuo nuovo singolo “Luca”, un brano autobiografico e introspettivo, dal sound raffinato e con flow fluido ed elegante. Quando hai sentito l’esigenza di scrivere questo brano e quale è il messaggio che vuoi far arrivare ai tuoi coetanei e a tutte le persone che lo ascoltano?

Sento sempre l’esigenza di scrivere perché ho una grande capacità di ascolto quando mi misuro con le persone che ho davanti. Se hai la capacità di ascoltare veramente le persone allora riesci anche a comprendere esattamente cosa ti stanno dicendo, dunque nel mio caso i rapporti umani mi portano a riflettere e quindi a confrontarmi con chi a loro volta si misura con me. La mia scrittura nasce così, forse non è l’esigenza di scrivere un brano ma l’esigenza di raccontare qualcosa che molte volte non ha parole che la descrivano. All’interno di “Luca” menziono tante persone senza fare nomi, perché posso riferirmi a me o a persone con cui ho condiviso qualcosa ma per l’ascoltatore possono essere altre ancora, o addirittura sé stessi.

Con la tua musica miri a smuovere le coscienze, quelle di una generazione in preda alle facili ed effimere emozioni. Quale è la più grande paura di L3nto?

Io sono fatto di opposti, ho una personalità parecchio “versatile” mi verrebbe da dire. Ho tante paure ma allo stesso tempo sono molto menefreghista, coraggioso, generoso. Mi affascina il fatto che oggi tutti noi viviamo le stesse paure, eppure riusciamo ad essere paradossalmente egoisti. Io ho deciso di mettere paure e convinzioni sullo stesso piatto quando scrivo, perché sarebbe troppo facile descrivere solo il mio/nostro lato più luminoso. La mia più grande paura forse è proprio smettere di avere paura, perché le paranoie riesco sempre a convertirle in energia positiva, quella che chiamano “cazzima”.

Cosa non può mai mancare nelle tue canzoni e cosa ti fa capire che un pezzo è veramente maturo?

La credibilità e la sincerità, non farei mai una canzone che non mi tocchi emotivamente. Un pezzo è maturo quando c’è un filo conduttore per tutto il brano.

C’è un sapore che attribuiresti alla tua musica? Dolce e delicato o amaro ed intenso?

Amaro e delicato

Nuovi brani in arrivo? Cosa stai progettando per il futuro?

Il piano editoriale nella musica di questi tempi è sempre un’incognita. In questa fase non mi resta che pazientare e preparare materiale ogni giorno. Con la giusta calma capirò quando sarà il momento di far uscire di casa il prossimo brano. Chiaramente nel futuro ci vedo un album tutto mio, ma è ancora troppo presto per parlarne.

L3nto, purtroppo siamo arrivati ai saluti, ma il finale spetta a te. Saluta i lettori con una citazione o, se preferisci, con una frase tratta dalle tue canzoni! Grazie per il tempo che ci hai dedicato e a presto!!!

Vi dedico l’ultima frase scritta sulle mie note dell’Iphone:
«Non voglio un Hotel a cinque stelle ma i miei occhi sulle stelle senza cell».