LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME è l’esordio introspettivo di ANDREA FABIANO.
Andrea Fabiano in uno scatto promozionale.
Andrea Fabiano in uno scatto promozionale.

LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME è l’esordio introspettivo di ANDREA FABIANO

la timidezza delle chiome“La timidezza delle chiome” è il disco d’esordio di Andrea Fabiano. Introspettivo, delicato e simmetrico, il primo album del cantautore arriva proprio nel momento storico adatto. “La timidezza delle chiome”, infatti, prende spunto dal fenomeno della separazione delle fronde degli alberi nei boschi, utile per la sopravvivenza collettiva ed individuale, come punto di partenza per un indagine sul rispetto di sé stessi e degli altri. Ed è un’indagine che analizza i concetti di separazione, lontananza, ma allo stesso tempo di vicinanza e legame, che con successo sono stati tradotti in differenti sfaccettature di solidarietà durante la pandemia di COVID-19.

“La timidezza delle chiome” è il disco d’esordio di Andrea Fabiano. Introspettivo, delicato e simmetrico

La struttura dell’album è ben pensata, le sette tracce di cui è composto sono disposte secondo una precisa simmetria semantica. I primi tre brani “Animale”, “Un po’ di silenzio”, “Il dono più grande” sono richieste di distacco. Andrea Fabiano ricerca una lontananza naturale, invocata con toni pacati e mai aggressivi. Gli ultimi tre pezzi, “Carne tremula”, “L’unico modo che ho”, “Un luogo altro”, sono invece proposte di riavvicinamento, per la tessitura di nuovi legami e la rigenerazione di vecchi. Il quarto brano, la title-track “La timidezza delle chiome” è un bridge, un elemento di fusione al centro dell’architettura dicotomica dell’album.

“La timidezza della chiome” di Andrea Fabiano è un album che si colloca con successo nel panorama pop-cantautorale italiano. L’organico scelto è essenziale, fondato su una formula di chitarra acustica, basso, batteria e tromba, con sporadiche comparse di altri elementi. Gli arrangiamenti dei brani sono curati, e le frequenti armonizzazioni vocali sono ben riuscite. Tra i brani più interessanti del lavoro di Andrea Fabiano segnaliamo “Un po’ di silenzio”, dove una velata ironia accompagna l’intero pezzo. Seguono “La timidezza delle chiome” e “L’unico modo che ho”, un brano allegro e leggero centrato sulla necessità di comunicare tramite le canzoni. “La timidezza delle chiome” Andrea Fabiano è un bel disco d’esordio. Il messaggio passa, l’immedesimazione non tarda ad arrivare.