No, non è una bugia. Una tribute band dei Pearl Jam ha scelto di chiamarsi Pearl Jamm. Sono attivi almeno dal 2015, e sconcerta pensare che davvero i Pearl Jam si siano accorti solo ora della loro esistenza. Immaginate la reazione dei membri di una modesta tribute band nel ritrovarsi una lettera dei legali della band di Seattle che li accusa di danneggiamento dell’immagine. Difficile pensare che i fan dei Pearl Jam si sbaglino e decidano di comprare i biglietti per il concerto di una tribute.
Pearl Jamm: «Nessuno è mai venuto a chiederci il rimborso perché pensava di essere a un concerto dei Pearl Jam»
In effetti, se l’utente non è proprio uno sprovveduto, i dubbi dovrebbero insorgere solo a partire dal prezzo del biglietto. Magari un concerto dei Pearl Jam costasse 20£. È chiaro che si tratta di una copia e non dell’originale. Ma il legale della band capitanata da Eddie Vedder fa delle richieste ben precise.
I Pearl Jamm, secondo i legali degli autori di “Ten”, dovrebbero distruggere tutto il merchandise. Sarebbe piuttosto quello a ingenerare confusione tra i consumatori e a danneggiare i Pearl Jam. Poi c’è il fattore identitario. Il nome è importantissimo per l’artista e non dovrebbero crearsi fraintendimenti, neanche possibili. Scegliere di muovere un’azione legale in questo periodo storico in cui tutto il settore dello spettacolo è in sofferenza è quantomeno inaspettato da parte dei Pearl Jam. Soprattutto, anni dopo che la band ha scelto un’identificazione così forte con il modello. Non possiamo che aspettare la risposta ufficiale dei Pearl Jam.
La lettera aperta dei Pearl Jamm ai Pearl Jam
«A Eddie, Jeff, Stone, Mike, Matt e Boom; ai Pearl Jam che hanno spezzato il nostro cuore. Eravate a conoscenza danni della nostra tribute band e avete aspettato una pandemia per contattarci legalmente. Non sono questi i Pearl Jam che conosciamo e amiamo. I Pearl Jam si occupano di questioni sociali e lottano contro le grandi corporazioni. I vostri avvocati ci hanno detto che siete proprio voi, la band, ad essere artefici di questo provvedimento. […]. Nessuno ha mai confuso il nostro merchandise con il vostro e questo dire che è ‘simile’ è davvero privo di senso. Non abbiamo causato danno a voi e alla band in alcun modo, semmai il contrario.
Dopo la violenza esercitata dalle parole aggressive dalla lettera legale che abbiamo ricevuto, ci siamo chiesti in che modo avremmo potuto continuare. […] Sarebbe stato facile, economico e più efficace scriverci personalmente. Noi avremmo fatto questo per voi. Ma non in questo modo. Le vostre azioni sono assolutamente inusuali e irragionevoli rispetto all’amore che avete dimostrato per la musica. Speriamo che, indipendentemente dalla conferma del contrario, voi siate totalmente all’oscuro delle azioni compiute in vostro nome. Vi chiediamo di rispondere pubblicamente o privatamente e di ritirare l’azione legale. Ringraziamo i nostri fan che ci hanno mostrato supporto da quando questa storia è iniziata e che hanno mostrato lo stesso disappunto verso le azioni dei Pearl Jam»