LAPINGRA: "Se scruti nell’abisso, l’abisso poi guarda dentro di te"
I Lapingra sono Angela Tomassone e Paolo Testa.
I Lapingra sono Angela Tomassone e Paolo Testa.

LAPINGRA: “Se scruti nell’abisso, l’abisso poi guarda dentro di te”

Abbiamo con noi i Lapingra, alias Paolo Testa e Angela Tomassone. Ciao ragazzi, benvenuti su Music.it! Angela, per cominciare quest’intervista, ci racconti un episodio legato alla musica che non avete mai rivelato ufficialmente?

Al primo anno di liceo, quando ci siamo conosciuti, Paolo non sapeva suonare la chitarra. Io sapevo strimpellarla e sapevo fare “Lithium” dei Nirvana e “Torn” di Natalie Imbruglia. Sono le prime canzoni che ho insegnato a Paolo. Poi lui è diventato un chitarrista affermato, io manco più mi ricordo gli accordi de “La canzone del sole”.

Siete molisani, ma il vostro duo si è formato a Roma. In “Amore e soldi” ho colto alcuni riferimenti alla città eterna, ma non ero sicuro che fossero voluti. Quanto è stata importante Roma per voi e per la vostra musica?

Roma è la nostra città d’adozione. Viviamo qui dai tempi dell’università. Qui abbiamo fatto incontri ed esperienze importanti. Quasi ogni posto, ogni scorcio di questa città è legato a un ricordo particolare. Nel disco ci sono i viali trafficati di Centocelle, il centro storico e Trastevere, i baretti dell’Università e le periferie di Roma est. Il titolo completo del disco forse doveva essere “Roma, Amore e Soldi”.

Paolo, diresti mai che Cristina D’Avena possa in qualche modo aver influenzato la vostra produzione?

Assolutamente sì, siamo totalmente fan. Angela poi fa un’imitazione di Cristina D’Avena perfetta.

Vi ubriacate dopo un concerto. Qual è il personaggio pubblico accanto al quale non vorreste mai risvegliarvi l’indomani?

Di solito non ci ubriachiamo mai dopo un concerto, siamo rockstar atipiche. Però può capitare di addormentarci nei posti più svariati, stremati dalla stanchezza. In quel caso forse svegliarsi accanto a Corrado o a Gigi Sabani sarebbe piuttosto grave.

La vostra musica ha il pregio di essere pop e allo stesso tempo mantenere una propria identità. Quali sono le band o i cantanti che ammirate di più?

Siamo cresciuti con i The Smiths, i Radiohead, i The Cure, ma anche col cantautorato americano degli anni 70. Adesso ci siamo avvicinati alla musica italiana, quella che ascoltavano i nostri genitori. Forse stiamo invecchiando.

O forse quella musica sta ringiovanendo. Il vostro disco “Amore e soldi” è uscito il primo marzo. Avete in programma un tour per promuoverlo?

Sicuramente è un disco fatto per essere portato live ovunque. Stiamo organizzando il tour e speriamo a breve di poter comunicare le prime date dei concerti.

Qual è il vostro rapporto con i social network?

Se scruti nell’abisso, l’abisso poi guarda dentro di te. Bisogna stare molto attenti ai social. Se scrolli Instagram, poi Instagram scrolla dentro di te. Da brividi.

Qual è il prototipo di fan a cui vi rivolgete con la vostra musica?

Maschio bianco, 25 anni, lo stesso dei serial killer americani, tipo Buffalo Bill, il nostro preferito.

Raccontateci meglio: come si sono conosciuti Paolo e Angela? È stato difficile per voi trovare un’affinità musicale?

Ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola, accomunati dalla passione per i Nirvana e Alanis Morissette. Abbiamo sempre suonato insieme, sin da piccolissimi. Non sono mancati episodi di scontro, di furiose litigate e forse non abbiamo ancora trovato il nostro reale equilibrio e forse non lo troveremo mai. Pensiamo a questo punto che sia meglio così.

Grazie mille ai Lapingra per il tempo dedicatoci per quest’intervista. Volete aggiungere qualcosa?

Siamo molisani. Visitate il Molise, l’Islanda d’Italia!