Ciao, Alberto Manco in arte L’Edera! Benvenuto su Music.it. Di solito, iniziamo le nostre interviste con un aneddoto imbarazzante legato alla musica dell’artista. Ti va di raccontarci qualcosa che nessuno conosce?
Ciao Music.it! Ho iniziato fin da piccolissimo ad esibirmi in spettacolini per la mia famiglia e tutti i parenti. Il siparetto più richiesto era l’imitazione di Renato Zero che facevo vestito di tutto punto rubando dagli armadi le cose più vistose e davvero imbarazzanti.
Direi di svelare il significato del tuo nome d’arte. L’Edera cos’è e in cosa la ritrovi come caratteristica?
L’Edera è un po’ una metafora di come intendo la musica: raccontare storie per creare connessioni. Ogni sua diramazione porta con sé una storia e ogni storia venendo a contatto con qualcuno può iniziare a far parte della sua vita; come l’edera si impossessa in maniera pacifica di un muro, così una canzone può entrarti in testa.
Hai iniziato, nel 2013, pubblicando su Youtube dei tuoi brani. Da allora in cosa ti senti cambiato riguardo la costruzione di un brano?
Ancora oggi come nel 2013 i brani nascono dal mio bisogno di sfogarmi o anche di raccontare un determinato episodio o stato d’animo che faccio fatica a comunicare normalmente. Oggi sono un po’ più critico con quello che scrivo, ma anche più aperto al confronto e agli input esterni.
L’Edera è un progetto che sta crescendo pian piano. Quali credi siano le cure giuste da riservare per farsi strada nel mare della musica, così tanto affollato?
Prima di tutto, essere sicuri di voler fare musica: è una scelta di vita che si esprime al massimo nel momento stesso in cui lo stai facendo, questo dovrebbe essere già un traguardo. Per crescere e farti notare potrei dirti che serve una buona strategia marketing e contatti importanti, ma seriamente, le cose più valide e durature che possono esserti concretamente d’aiuto sono sincerità e costanza.
Sei abituato a suonare in giro per l’Italia. Cosa ti manca di più, dato il periodo non semplice per tutti i musicisti?
La trepidazione prima di salire sul palco e il momento in cui tutta l’adrenalina scivola via e inizi a connetterti davvero col pubblico.
Il tuo nuovo singolo si intitola “Magica”. Nel testo e nel sound c’è la voglia di mantenere la sospensione dell’inatteso. Cosa ti ha spinto a ragionare sul concetto della sospensione?
È la sospensione nell’attesa di qualcosa che sai non avverrà. Rimanendo sospesi però, tutto è ancora possibile; la più grande magia a nostra disposizione è il diritto ad immaginare un finale diverso. È un concetto che mi porto dentro da sempre, quello di perdermi sospeso in vite che non vivo e parole che non dico.
L’Edera, è stato un piacere averti qui. Puoi aggiungere ciò che preferisci o salutare i lettori di Music.it in totale libertà. A presto!
Grazie Music.it, è stato un piacere! Ci rivediamo presto con delle novità!