L’idea nasce dal ritrovamento di una vecchia pellicola italiana, prodotta dalla Milano Films, risalente al 1921, diretta ed interpretata da André Deed. Il film intitolato “L’Uomo Meccanico” viene considerato il primo esperimento di rappresentazione fantascientifica della cinematografia italiana. Al centro della storia troviamo le vicende scatenate dalla presenza di un enorme automa, composto esclusivamente di metallo pesante, che viene guidato a distanza da uno scienziato malvagio. Questa pellicola, rinvenuta solo in parte, è stata restaurata dalla cineteca di Bologna verso gli anni Novanta e cautamente conservata poiché la sola rimanente al mondo. È qui che prende forma il progetto del quartetto rock, o post-rock, bolognese: gli Earthset. La band ha infatti deciso di incidere una colonna sonora strumentale che possa restituire voce al silenzio del film muto.
“L’Uomo Meccanico” è infatti il nome dell’omonimo LP pubblicato a gennaio 2020 che contiene gli otto capitoli, o tracce, composti per accompagnare la visione della pellicola. I brani si susseguono uno dopo l’altro in una continuità totale aderendo alle immagini come una sagoma perfettamente complementare. Il pathos prodotto dai timbri cupi e metallici, somiglianti alle vibrazioni degli “Intonarumori” di Luigi Russolo, viene temperato dal suono scandito di un duo di chitarre che si intrattengono in un dialogo. Inoltre la rara presenza ritmica della batteria riesce ad esaltare i momenti del film di piena tensione. Gli Earthset con le loro sonorità prettamente post-rock ci propongono una immersione totale, un viaggio nel mistero e nella fantascienza sospeso nel tempo.
“L’Uomo Meccanico” degli Earthset: una colonna sonora sospesa tra fantascienza e post rock
Dietro della produzione de “L’Uomo Meccanico” degli Earthset si nasconde un egregio lavoro di scelta compositiva e timbrica. Il disco edito da Dischi Bervisti e Koe Records si presenta con un sound di ottima qualità, un prodotto ben presentato sotto ogni punto di vista. Ciò che più mi ha colpito è stata la presenza di un forte senso della dinamica, che è fin troppo spesso assente nelle produzioni odierne. È proprio questa presenza che mi riporta alle opere dei grandi del rock sperimentale contemporaneo come i Godspeed you! Black Emperor o i This Will Destroy You. Per altri versi invece si può notare un rimando alla tradizione della Musica Concreta della metà degli anni Quaranta.
Gli Earhset hanno annunciato una serie di nuove date che avranno luogo in diverse città italiane dove presenteranno il loro LP “L’Uomo Meccanico”. L’opera è inoltre stata eseguita all’interno del Pesaro Film Festival e in molte altre rassegne cinematografiche italiane ed europee. Consiglio vivamente di accompagnare l’ascolto del disco alla visione della pellicola che è presente anche su YouTube.