Claudia Lagona, in arte Levante, sarà una dei Big in gara alla settantesima edizione del Festival di Sanremo.
Il brano che porterà al Festival si intitola “Tikibombom” ed è, ovviamente, ancora avvolto dal mistero come tutti gli altri brani in gara.
Levante da “Manuale Distruzione” al palco dell’Ariston
Levante esordisce nel 2014 con il suo primo disco “Manuale Distruzione” che diventa uno dei dischi più venduti in Italia e verrà premiato dall’Academy Medimex come miglior opera prima.
Dopo una serie di concerti in giro per il paese, sull’onda di “Manuale Distruzione”, Levante pubblica nel 2015 “Abbi cura di te”. Dal disco verranno estratti singoli di successo come “Abbi cura di te”, “Ciao per sempre”, “Finché morte non ci separi” e “Le lacrime non macchiano”.
Dopo un tour di oltre trenta date in altrettante città italiane, Levante parteciperà al disco di J-Ax e Fedez, cantando il brano “Assenzio” assieme a Stash dei The Kolors.
Levante: musica, romanzi e talent show
A gennaio 2017 Levante pubblica “Se non ti vedo non esisti”, il suo primo romanzo, mentre a febbraio esce “Non me ne frega niente”, il singolo che che anticipa l’uscita del suo terzo album “Nel caos di stanze stupefacenti”.
Questo terzo disco contiene anche il celebre brano “Pezzo di me”, in duetto con Max Gazzè. Il brano diventerà in breve tempo uno dei brani più conosciuti di Levante.
Dopo il successo di “Nel caos di stanze stupefacenti”, Levante annuncia la sua partecipazione a X Factor, in qualità di giudice.
La partecipazione al talent show, assieme a Mara Maionchi, Manuel Agnelli e Fedez, darà ulteriore visibilità alla cantautrice.
Nell’autunno del 2019 esce il suo quarto lavoro discografico, dal titolo “Magnamemoria”, dal quale verrà estratto anche il singolo “Lo stretto necessario” in duetto con Carmen Consoli.
Sul brano che Levante porterà a Sanremo ha dichiarato: «È una lettera a quattro persone che mi piacciono. C’è la mia visione, la descrizione delle loro fragilità, e poi quella che il mondo ha di loro. È una lettera rassicurante per dire che la diversità è ricchezza. Canto di chi resta indietro ma anche di chi vuole rimanerci, gli ultimi con orgoglio, quelli che si sentono poco capiti, messi in disparte ma si sanno fare forza. Critico l’omofobia, la società che vuole il maschio in un certo modo. È una questione di cultura e di educazione a partire dall’infanzia, dall’insegnare che il blu è per i maschi e il rosa per le femmine, che i primi sono forti e noi quelle deboli».