Sembra trascorsa una vita da quando Diodato si è piazzato primo a Sanremo. Da allora quel mingherlino 36enne tarantino continua a farci rabbrividire con “Fai rumore”. Non si è fatti in tempo a uscire dalla magia della Settantesima edizione del Festival della musica italiana che ci siamo ritrovati chiusi in casa. Non solo in Italia, ma in tantissimi Paesi del mondo. Il settore della musica dal vivo sarà uno degli ultimi ad essere riabilitato in tutte le sue potenzialità. Sarà possibile gestire in totale sicurezza le migliaia di persone del pubblico che accorrono con entusiasmo a vivere un’esperienza irripetibile?
Nella dimensione live di un artista amato si annulla ogni distanza fisica, per raggiungere esperienze collettive che niente hanno da invidiare al misticismo religioso. Tantissimi sono i concerti che sono stati rimandati o addirittura annullati. E si ingoia delusione, alla quale è necessario sommare la malinconia di un Eurovision Sound Contest mancato. Fortunatamente, non tutto è perduto. Infatti, domani sera “Fai Rumore” di Diodato riempirà gli spalti tristemente vuoti di una delle arene di età romana più importanti d’Italia: l’Arena di Verona.
L’ESC diventa Europe Shine a Light, che racchiuderà l’esibizione di Diodato, insieme a diversi altri protagonisti della scena musicale italiana
Insieme a Diodato ci saranno anche Francesco Gabbani, Al Bano, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Francesca Michielin e Mahmood. La versione di Europe Shine a Light, che andrà in onda domani sera su Rai 1 dalle 20.35, sarà condotta da Flavio Insinna e Federico Russo. Ovviamente, ci saranno anche collegamenti aperti con Rai Radio 2, ma anche Rai 4 e RaiPlay. «Ho sempre chiesto alla mia musica di portarmi in giro per il mondo. E ora mi ritrovo che va in giro per il mondo senza di me». Così esordisce Diodato in conferenza stampa. Dopo aver registrato l’esibizione che andrà in onda in circa 45 paesi, ha detto: «Cantare lì [nell’Arena di Verona, nrd] è stata un’emozione fortissima. Come essere in un tempo sospeso».
Da sempre un artista molto attento alle questioni sociali e politiche, non poteva mancare il commento di Diodato alle dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. «In un momento come questo la politica deve usare termini un po’ più rispettosi. Soprattutto per gli artisti e i lavoratori dello spettacolo che stanno soffrendo. Questa sua descrizione sembra essere più vicina a una visione medievale dell’artista. Spero che queste parole diventino motore per una rivoluzione, una volontà di mettere fondamenta importanti per tutelare i lavoratori dello spettacolo anche in futuro». Ci auguriamo di poter tornare presto a stringerci sotto un palco. Ora possiamo solo fare leva sulla memoria di un’esperienza per rendere più reale la performance di Diodato, affinché buchi lo schermo per entrare nei nostri corpi.