Un passo indietro per TIZIANO FERRO con il singolo ACCETTO MIRACOLI
In foto il cantautore di Latina Tiziano Ferro.
In foto il cantautore di Latina Tiziano Ferro.

Un passo indietro per TIZIANO FERRO con il singolo ACCETTO MIRACOLI

A volte sperimentare non è la strada giusta, e Tiziano Ferro lo ha capito bene. Il suo ultimo singolo “Buona (Cattiva) Sorte” che avrebbe dovuto segnare il ritorno di TZN sulle scene musicali in grande stile, è stato un flop completo. Già in passato il cantautore di Latina aveva provato a uscire dalla sua sfera di confort con brani come “E Raffaella è mia” e la formula era più o meno azzeccata. Stavolta no e adesso lo si può affermare senza paura, Tiziano Ferro ha sbagliato ed è stato costretto a fare un passo indietro, per se stesso e per i suoi fan. Questo passo indietro quindi prende il nome di “Accetto Miracoli”.

Affermazione o richiesta d’aiuto?

L’ultimo singolo di Tiziano Ferro ha qualcosa in comune con quello precedente? Assolutamente no. Si torna allo “stadio di progettazione” per così dire, e si recuperano le ballate tristi, melense e piene di significato che hanno fatto impazzire una generazione. Insomma, una nuova canzone da cantare a squarciagola al karaoke o in macchina con gli amici. Ma non troppo. Sì, perché seppur rispettando i soliti canoni del cantautore, al singolo manca quella verve che si trovava in altri brani. Sembra quasi trattenersi, che la canzone non raggiunga mai il massimo del groove.

Cosa aspettarsi dal disco in uscita il 22 novembre?

Insomma, sicuramente Tiziano Ferro ha ritrovato la strada giusta per far breccia nel cuore delle persone. Il testo è ricco di significato, ma allo stesso tempo sembra quasi di aver fatto il compito a casa per ottenere il risultato minimo indispensabile, invece di andare oltre e cercare un miglioramento. Il 22 novembre 2019 uscirà l’ultimo disco del cantante di Latina, in versione Italiana e Spagnola. Chissà che invece non si nascondano proprio al suo interno le tracce più belle. Per ora, i due brani lasciano presagire un lavoro confuso, dove c’è voglia di sperimentare, incapacità di slegarsi dal passato e un po’ di timore di non saper reggere il confronto con il se stesso di qualche anno fa.