MARIANNE MIRAGE: "In ogni frase di "Vite Private" ci sono io con la mia vita"
Marianne Mirage, nome d'arte di Giovanna Gardelli (Cesena, 19 ottobre 1989), è una cantautrice italiana.
Marianne Mirage, nome d'arte di Giovanna Gardelli (Cesena, 19 ottobre 1989), è una cantautrice italiana.

MARIANNE MIRAGE: “In ogni frase di “Vite Private” ci sono io con la mia vita”

Diamo il benvenuto a Marianne Mirage su Music.it. Vorremmo iniziare questa intervista chiedendoti di raccontarci un aneddoto legato alla tua carriera, giusto per rompere il ghiaccio.

Diciamo che sono una che rompe subito il ghiaccio, mi faccio sempre pochi problemi. Un aneddoto… potrei dirvi che prima di salire sul palco a suonare entro nel mio mondo e non sento più le persone che mi parlano vicino. Esiste solo Marianne Mirage.

Parliamo del tuo nuovo disco, fresco d’uscita, “Vite Private”. Ascoltando le varie tracce dell’album ci rendiamo conto che hai messo in questo album molta vita reale, tra arrivi, partenze, cambiamenti, perdite e riconquiste.

Mi sono resa conto solo a fine scrittura del disco che era veramente autobiografico. In ogni frase ci sono io, è la mia vita reale. Per emozionare gli altri devo prima emozionare me stessa.

L’esperienza fatta con la colonna sonora del film “The Place” ti ha lasciato uno strascico cinematografico nella scrittura delle canzoni? Ascoltandole si ha la sensazione di viverle in prima persona, come immedesimarsi in un personaggio dei film.

Questa è una bellissima domanda, ed è esattamente quello che sento. Mi piace vivere di immagini che alimentano ancora di più la mia fantasia e le mie emozioni. Ognuno si può ritrovare in questi piccoli scorci di vita e poi trovare il proprio film. Lavorare su “The Place” è stato importantissimo per sperimentare nuovi modi di scrittura

L’uscita di “Vite Private”, infatti, è anticipata dal videoclip del singolo “L’Amore È Finito”, anch’esso assolutamente cinematografico, con un immenso Marco Giallini. Raccontaci della vostra collaborazione e di come vi siete incontrati artisticamente.

Immenso è un’altra parola giustissima! Ci siamo conosciuti alla cerimonia dei David di Donatello con “The Place”. Lui è un vero Blues Men, davvero colto, conosce tutta la musica rock. Ha sentito le canzoni del disco e ha deciso subito di farne parte, così gli ho portato la sceneggiatura e assieme a Fabio Resinaro abbiamo inventato una storia.

La tua anima black e soul riempie l’aria e le tue canzoni di suoni eterei, lo possiamo ascoltare in brani come “Tutto”. Ti è rimasta dentro quell’atmosfera da club in cui suonando costruivi la tua musica agli inizi della carriera?

Ogni volta che immagino una canzone vedo sempre il fumo della sigaretta che intanto evapora, probabilmente mi piacevano più i club quando ancora si poteva fumare dentro, una tromba e sotto la voce narrante che ti racconta una storia. Questo disco restituisce proprio quella sensazione di essere immersi dentro un club , tipo quelli del proibizionismo a New York. Ci si scatena e ci si emoziona allo stesso tempo. Per questo non vedo l’ora di essere in tour.

Le canzoni del tuo nuovo disco sembrano, e forse lo solo, tante storie legate tra loro, e tra queste ci piacerebbe ci raccontassi qualcosa di più su “Atlante”, perché il suo ritornello ci fa impazzire.

La canzone “Atlante” è una delle ultime che è entrata nel disco, è una di quelle scritte con Francesco Bianconi e Kaballa. È bastato l’inizio per farmene innamorare perdutamente. «Che cosa ho fatto del cuore che m’hai dato… nel fondo di un cassetto l’ho dimenticato». Non c’era inizio migliore per raccontare la sensazione di sentirsi persi. Ognuno poi trova la sua verità nelle canzoni ma la mia era scritta in quelle parole. È una delle canzoni che mi emoziona di più quando la canto, assieme a “Adieu” e “Voce Senza Faccia”.

Abbiamo perso il conto degli artisti che hanno collaborato in questo album, da Francesco Bianconi a Davide “Shorty” Sciortino, fino ad arrivare a Luca Mattioli, che ha saputo dare una luce internazionale alle tue canzoni, senza snaturarle della propria essenza.

Ho scelto con molta cura i miei collaboratori. Luca Mattioli per me è stata l’opportunità di lavorare con un grande professionista. Ha saputo osare ed è stata una ricerca sonora costante e accurata. Anche i musicisti che hanno suonato per il disco sono stati, per me, fondamentali. Scrivere con Shorty è stata una bella sorpresa, perché nata in modo naturale. Ci siamo trovati con il ritornello di “Voce Senza Faccia” tra le mani ed eravamo super felici. La scrittura con Francesco Bianconi è andata a confermarsi, comporre assieme a lui ha fatto sì che io imparassi ancora di più a livello di scrittura.

Se concedessero di esprimere un desiderio a Marianne Mirage artista, da realizzare nei prossimi dieci anni, cosa chiederebbe?

Mi piacerebbe ancora scrivere per il cinema, fare sì che veramente le canzoni prendessero forma con le immagini. Creare qualcosa di bellissimo per il cinema.

A novembre inizia il tour nei club, partendo il 15 dal Biko di Milano, ed il 22 a Roma al Club Le Mura. Vuoi ricordare tu le altre date di Marianne Mirage live?

Certo, eccole:
23/11 Prato Capanno 17
7/12 Rimini BRADIPOP
13/12 Pordenone AstroClub
17/01 Santa Maria a Vico (CE) SMAV

Tantissime altre date usciranno a breve sui social Instagram e Facebook di Marianne Mirage, quindi vi consiglio di seguirmi per non perderle.

Le nostre domande sono terminate, ti salutiamo e ringraziamo per averci concesso un po’ del tuo tempo. Lascio a te lo spazio per aggiungere ciò che vuoi e, magari, per fare un saluto ai tuoi fan e alle persone che seguono Music.it.

“Vite Private” è fuori da neanche un mese, e già mi state riempiendo di affetto. Io farò di tutto per restituirvelo durante i concerti! Per emozionarci insieme il doppio! Grazie.